Domanda di Salvatore Pellegrino del 29/12/2021

Domanda DISTANZA DI SICUREZZA DA SUPERNOVAE O IPERNOVAE Sappiamo che stelle di grande massa anche “vicine” a noi potrebbero esplodere e dare origine ad una supernovae o addirittura ad una ipernovae. Tra queste (anche perchè in questi giorni visibile la sera guardando verso est) c'è sicuramente Betelgesue nella costellazione Orione che dista da noi circa 600al. Il suo collasso fra qualche centinaio di migliaia di anni darà origine ad una supernovae o ipernovae? Produrrà quindi un GRB? Sarà pericoloso per noi? Consultando NUOVO ORIONE Settembre 2017 sembrerebbe che dovrebbe filare tutto liscio poiché la distanza di sicurezza è stimata a circa 150al. Tuttavia vedendo recenti documentari in tv su GRB tale distanza (150al) non è assolutamente rassicurante anzi a circa 200al di distanza un GRB potrebbe vaporizzare la terra e anche a distanze nettamente superiori (1000al) creare seri danni che potrebbero portare gli uomini all'estinzione; infatti la Terra sarebbe investita da flussi intensi di raggi cosmici, raggi uv e muoni. Oggi quindi, in base anche a possibili nuovi studi, quale distanza potremmo ritenere sicura? Oltre a Betelgesue dobbiamo temere altre stelle? Cordiali saluti
Autore Salvatore Pellegrino
Risponde Walter Ferreri
Risposta In base alle conoscenze attuali, il collasso di Betelgeuse dovrebbe dare origine a una supernova e non a un’ipernova, che invece potrebbe essere prodotta dall’esplosione della molto più massiccia Eta Carinae. Ricordiamo che secondo le vedute attuali una ipernova ha un rilascio di energia di almeno cento volte maggiore di quella di una supernova “comune”. Effettivamente la distanza di 150 anni-luce stimata in precedenza è stata riveduta all’insù. Addirittura, alla fine degli Anni 70, in base agli studi di W.H. Tucker, si riteneva già tranquillo un valore di 60 anni-luce. Ma studi successivi, ad iniziare da quelli di R.T. Rood e collaboratori, hanno trovato che dalle supernovae scaturisce un’emissione nociva, sia pure per una durata brevissima, 1000 volte superiore. I GRB (Gamma Ray Burst, esplosione di raggi gamma) sono i fenomeni più energetici finora osservati. Se uno di quelli osservato in galassie remote dovesse verificarsi a distanza di migliaia di anni-luce determinerebbe la fine della vita sulla Terra. Infatti, fasci intensi di raggi gamma producono reazioni chimiche nell’alta atmosfera trasformando l’azoto in ossido di azoto, impoverendo così l’ozonosfera, con tutta una serie di conseguenze nefaste per la vita. E’ possibile che l’estinzione di 450 milioni di anni fa dell’Ordoviciano-Siluriano sia stata provocata da uno di questi fenomeni. Sì, un’esplosione di Betelgeuse in supernova può produrre GRB e i fasci potrebbero essere molto pericolosi (ma su questo non tutti i ricercatori concordano) per la Terra se uno di questi due – collimato - fosse diretto proprio verso il nostro pianeta. Ma le esplosioni di supernovae storiche avvenute nella nostra Galassia ci inducono all’ottimismo: nessuna di queste ha causato problemi per la vita sulla Terra, anche se – è doveroso precisarlo – erano tutte a oltre 600 anni-luce, la distanza di Betelgeuse da noi. Oltre a quest’ultima, come supernova “imminente” dobbiamo temere altre stelle, per esempio Antares o Rho Cassiopeiae, nonché la HR 8210, una binaria in Pegaso distante 150 anni-luce. In conclusione, quale distanza minima possiamo ritenere sicura per non avere conseguenze letali? Per supernovae prodotte da stelle come Betelgeuse o Antares, anche se non vi è generale accordo, quella intorno ai 300-400 anni-luce.

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