Domanda di Nicola Morandi del 20/07/2022

Domanda Gentili signori, vorrei rivolgervi una domanda riguardo al ritardo che la Terra accumulerebbe nel suo incontro con la scia della cometa Swift-Tuttle, progenitrice delle perseidi. Qua è là si legge che il massimo dello sciame arriva sempre un po' più in ritardo rispetto al 10 agosto, giorno dedicato a San Lorenzo. Quest'anno il massimo sarà il 13 agosto. Questo ritardo viene attribuito al movimento dell'asse terrestre che è all'origine della precessione degli equinozi. Però questa informazione a me non torna molto. Cosa c'entra quel lento movimento del nostro asse con quello di rivoluzione? A meno che la Terra non diminuisca la sua velocità orbitale, non vedo perché dovrebbe arrivare in ritardo al suo appuntamento con la scia cometaria. Inoltre ormai il nostro calendario è perfettamente in grado di mantenersi in linea con le stagioni, riuscendo a compensare il movimento di precessione. Quindi perché nel giro di qualche secolo il massimo delle perseidi è passato dal 10 al 13 agosto? Potete aiutarmi a capire? Grazie e sempre complimenti per la rivista.
Autore Nicola Morandi
Risponde Walter Ferreri
Risposta Come ha correttamente scritto, il nostro calendario si mantiene in linea con le stagioni, riuscendo a compensare il movimento di precessione. Questo fenomeno, scoperto da Ipparco intorno al 130 a.C. (!) produce uno spostamento delle coordinate dei corpi celesti. Ma il nostro calendario gregoriano è legato a tali coordinate, per cui se, ad esempio, nel secolo scorso l’inizio della primavera avveniva il 20-21 marzo, lo stesso si verifica nel nostro secolo. Sempre a causa di questo fenomeno, le coordinate dei corpi celesti variano. Ovvero un astro che in un dato anno aveva un’Ascensione Retta di – poniamo – 3he 0m, dopo circa 70 anni ne avrà una di 6h e 4m, un grado in più. Per percorrere un grado lungo la sua orbita la Terra impiega un giorno. Intendiamoci, la regione di spazio rimane la stessa, ma le coordinate di tale spazio sono variate per il fenomeno della precessione. Quindi, quando la Terra raggiunge tale spazio il 10 agosto, 70 anni dopo lo raggiunge l’11 agosto, 140 anni dopo il 12 agosto e così via, semplicemente perché il sistema di coordinate, sul quale si basa il nostro calendario, slitta lentamente ma continuamente in avanti (verso ovest). Questo è lo stesso motivo per cui all’inizio della primavera il Sole non si trova più nella costellazione dell’Ariete, come avveniva all’epoca di Cristo, ma nei Pesci. E così, sempre a causa della precessione, con i millenni cambia anche la stella polare. La precessione degli equinozi non è il solo fenomeno per cui si ha una variazione dell’epoca in cui si incontra lo sciame delle Perseidi; vi è anche il complesso ruolo delle perturbazioni planetarie, che però in questo caso hanno un rilievo minore.

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