Domanda di Gianluca Bianchi del 15/10/2020

Domanda Buongiorno,vi invio questa ripresa di Marte effettuata il 09-10-2020 intorno le 00:30 dall'Appennino Modenese. SW 127/1500 Maksutoc-Cassegrain,Barlow 3x,Neximage a 15 fps,filtro UV-IR cut,elab.AS2,R6,PScs4. Vorrei sapere la vostra opinione e se mi potete aiutare nell'identificazione delle"terre"che ho ripreso. Inoltre vorrei chiedere se i riflessi azzurognoli sul pianeta sono nebbie-brume spesso presenti ai bordi di Marte. Grazie di tutto. Gianluca Bianchi da Modena
Autore Gianluca Bianchi
Risponde Walter Ferreri
Risposta Innanzi tutto, complimenti! La nostra opinione è che la sua sia da considerare un’immagine eccellente per essere stata realizzata utilizzando un telescopio da neppure 13 cm di diametro. Considerando l’immagine telescopica, ovvero quella con il sud in alto, abbiamo in cima la calotta polare australe, ormai molto ridotta. La striscia più scura quasi al centro del disco è dovuta al Mare Sirenum (a sinistra) e Mare Cimmerium, la parte più a destra. Tra la calotta polare sud e i mari citati abbiamo la striscia meno intensa dovuta al Mare Chronium. La regione chiara sotto (a nord) del Mare Cimmerium è quella di Elysium, il cui bordo sinistro era famoso nel passato per una macchia nota come Trivium Charontis, la confluenza di molti “canali”. Per questo motivo la prima sonda che sorvolò felicemente il pianeta (Il Mariner 4, nel 1965) venne indirizzata in questa regione e il responso fu che non venne rivelato alcun “canale”, ma parecchi crateri. La regione chiara a nord del Mare Sirenum è invece quella nota come Memnonia e, più a nord, Amazonis, sul cui bordo sinistro, dove inizia la regione di Tharsis, c’è il famoso Monte Olympus. Come ha correttamente interpretato, le zone chiare ai bordi sono dovute a nebbie-brume nonché gelate mattutine (bordo destro).

Iscriviti alla newsletter

Email: accetto non accetto