Domanda di Augusto Galliano del 16/11/2020

Domanda Salve , avrei due domande da porre. 1)Nelle due ultime settimane sul Sole sono comparse 2 gruppi di macchie grandi e complessi. E' una premessa per un ciclo più intenso del previsto? Oppure è normale la loro presenza in questo periodo? 2)La Celestron produrrà una camera deep-sky?
Autore Augusto Galliano
Risponde Giuseppe Donatiello
Risposta Il Sole, dopo alcuni anni di attività modesta o nulla, almeno da un secolo a questa parte, è ritornato a manifestare la presenza di ragguardevoli macchie sul disco, i primi segnali del Ciclo 25 iniziato a dicembre 2019. Benché notevoli, questi gruppi di macchie sono la premessa di quello che dovrebbe essere il massimo del nuovo ciclo atteso a cavallo del 2025. Per quanto la nostra stella sia seguita regolarmente da almeno due secoli e mezzo, tante cose ancora ci sfuggono. Anche il ciclo di 11 anni non è prevedibile in dettaglio, in particolare il numero di macchie medio in un certo momento. Dallo storico, sappiamo la presenza di una ciclicità maggiore intono agli 80 anni che, talvolta, può sovrapposi a quella più conosciuta di 11. Allo stato attuale siamo in grado di poter dire quando ci sarà presumibilmente il picco di attività di questo nuovo ciclo ma non quanto intenso sarà. In altri termini, qualsiasi previsione di numero di Wolf si dimostra azzardata. Secondo certi modelli, questo Ciclo 25 non sarà molto diverso dal precedente 24, ma non abbiamo alcuna certezza se non attendere lo sviluppo nei prossimi anni. In ogni caso, la comparsa di gruppi cospicui a inizio ciclo non è rara e non può essere ritenuta foriera di una precoce e maggiore attività. Celestron ha già in catalogo delle camere per uso planetario come le NexImage e le più recenti telecamere Cmos Skyris, prodotte in collaborazione con Imaging Source. Benché poco noto, con lo stesso marchio è prodotta una camera per profondo cielo denominata Nightscape Ccd. La camera è a colori e semplice da utilizzare, anche grazie al suo software proprietario fornito a corredo. Dispone di un sensore a colori Kodak KAI-10100 da 10,7 MP con pixel quadrati da 4,75 micron di lato, combinabili anche in binning, e raffreddamento con sistema Tec regolabile con dissipatore a ventola. Dispone di otturatore elettromeccanico comandabile via software per una più agevole cattura dei file di calibrazione. Il particolare profilo dello scafo, oltre che in tutti gli strumenti a fuoco posteriore o laterale, ne rende vantaggioso l’uso nei sistemi di tipo Fastar f/2 oppure al primo fuoco nelle ottiche del tipo Rasa. Il sensore a colori offre una risposta spettrale bilanciata per catturare una buona immagine con un singolo scatto, molto simile a una RGB e sensore monocromatico.

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