Domanda di Augusto Galliano del 15/10/2020

Domanda Il mio CPC800 e'sufficente per usare nelle riprese di Venere il filtro UV dedicato?Oppure il filtro puo'essere usato solo con aperture piu'generose?
Autore Augusto Galliano
Risponde Walter Ferreri
Risposta Sì, il suo CPC800, anche se non esuberante, è sufficiente per usare nelle riprese di Venere il filtro UV dedicato, che trasmette soprattutto intorno alle lunghezza d’onda di 365 nanometri. Come è noto con gli strumenti a specchio non ci sono problemi a lavorare nell’ultravioletto prossimo; né la sottile lastra correttrice costituisce un grosso ostacolo. Paradossalmente i problemi possono provenire dai trattamenti antiriflesso che vi sono sulla lastra, soprattutto da quelli più recenti. Ma questi non sono gravi con il filtro UV dedicato. Questo dovrebbe rivelare le principali strutture nuvolose a grande scala, la cui sommità si trova a 75-80 km dalla superficie del pianeta. Le moderne camere digitali per queste finalità si sono rilevate molto più efficienti delle vecchie pellicole e per questo ora è in linea di massima più soddisfacente la ripresa di questo vicino pianeta, che in passato è sempre stato avaro nell’offrire soddisfazione sia agli astrofotografi che agli osservatori visuali. Un filtro ultravioletto che in passato ha dato molte soddisfazioni nelle riprese delle ineguaglianze nelle nubi venusiane è il W47, che però trasmette anche nell’infrarosso e che quindi va usato insieme ad un IR cut, cioè ad uno che blocchi l’infrarosso.

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