Una nana bruna isolata di colore rosso rubino

Scoperta dagli "scienziati cittadini" del progetto Backyard Worlds: Planet 9

Una rappresentazione artistica della nana bruna eccezionalmente rossa CWISE 0506 (William Pendrill)

I volontari partecipanti al progetto Backyard Worlds: Planet 9 hanno appena scoperto una nana bruna con una tonalità rossa mai vista prima. Le nane brune sono oggetti di massa intermedia tra i pianeti più massicci e le stelle più piccole, tra circa 13 e 80 masse gioviane. Tutte le nane brune sono appena più grandi di Giove a prescindere dalla massa per una questione di equilibrio tra compressione gravitazionale e calore interno nel nucleo. È quanto accade nelle stelle, con la differenza che la massa delle nane brune è insufficiente per avviare reazioni stabili di fusione dell’idrogeno.

Un oggetto isolato

Alcune nane brune sono in coppia con stelle di sequenza, altre invece sono oggetti isolati che fluttuano autonomamente nello spazio senza altri legami. Come le stelle sono certamente nate nelle nubi molecolari nelle regioni di formazione stellare però, per qualche ragione, ne sono state espulse sotto l’azione di interazioni gravitazionali interne o per la normale dispersione cui sono soggetti gli ammassi aperti.

Quella appena scoperta, CWISE J050626.96+073842.4 (CWISE 0506) è stata segnalata dai partecipanti Austin Rothermich, Arttu Sainio, Sam Goodman, Dan Caselden e Martin Kabatnik perché aveva un movimento notevole tra le epoche di osservazione comprese nel periodo 2010-2016.  Viaggia da sola nello spazio a circa 100 anni luce ed esibisce proprietà cinematiche coerenti con l’appartenenza al gruppo della stella Beta Pictoris, comunque da confermare.

Immagini di CWISE J0506+0738 dal sondaggio 2MASS (in alto a sinistra e al centro), UHS (in basso a sinistra e al centro), Pan-STARRS
(in alto a destra, immagine a tre colori con bande g/i/y) e WISE (in basso a destra, immagine a tre colori con bande W1/W2/W3).

(Tratto da Adam C. Schneider et al. 2023)

Questione di età

Lo spettro nel vicino infrarosso di CWISE 0506 è molto arrossato e mostra caratteristiche di assorbimento deboli riconducibili alle bande del metano. Il colore eccezionalmente rosso può avere varie cause. Secondo gli autori dello studio, potrebbe essere indice di un’atmosfera torbida in cui figurano polveri di tipo silicatico. Anche l’angolo di vista certamente influisce e forse osserviamo l’oggetto nelle sue regioni polari.

A prescindere, il suo colore rosso intenso è correlato all’età. L’oggetto sarebbe molto giovane e caldo, nonostante la sua massa sia da collocare al volere più basso per la sua categoria. Fotometricamente è stata classificata come nana bruna nella transizione L/T. Anche il concetto stesso di colore deve essere inteso in modo molto largo poiché le nane brune emettono prevalentemente nell’infrarosso a lunghezze d’onda invisibili, perciò in Ottico sono percepibili in virtù della coda di emissione a lunghezze d’onda più brevi sconfinante nello spettro Visibile.

I diagrammi colore-colore mostrano bene come questo oggetto substellare sia notevolmente differente nella sua classe.
(Adam C. Schneider et al. 2023)

Nubi e polveri

Consapevoli di tale processo, CWISE 0506 spicca quindi per il suo colore profondo rosso, probabilmente dovuto alla presenza di nubi atmosferiche in modo non dissimile da Giove. Su quest’oggetto, però, si presentano in controluce, sovrapposte a uno sfondo luminoso rossastro. Questo permetterà di poter avere anche un’idea della loro composizione con osservazioni future, permettendo nel frattempo di avere indicazioni sulla formazione ed evoluzione di oggetti di massa planetaria flottanti.

Per chi volesse provarci

Il progetto Backyard Worlds: Planet 9 utilizza immagini a infrarosso medio provenienti dall’archivio NEOWISE. Analizzandole i volontari contribuiscono a scoprire oggetti posti nelle regioni remote e fredde del Sistema solare oppure altri oggetti relativamente freddi nel nostro quartiere galattico. A oggi sono centinaia le scoperte maturate dal contributo degli scienziati cittadini.  

Chi volesse contribuire a tali ricerche può visitare la pagina del progetto: www.backyardworlds.org  (vedi anche l’articolo pubblicato su Cosmo n. 11).

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Informazioni su Giuseppe Donatiello 351 Articoli
Nato nel 1967, astrofilo da sempre. Interessato a tutti gli aspetti dell'astronomia, ha maturato una predilezione per il deep-sky, in particolare verso i temi riguardanti il Gruppo Locale e l'Universo Locale. Partecipa allo studio dei flussi stellari in galassie simili alla Via Lattea mediante tecniche di deep-imaging. Ha scoperto sei galassie nane vicine: Donatiello I (2016), Donatiello II, III e IV nel sistema di NGC 253 (2020), Pisces VII (2020) e Pegasus V (2021) nel sistema di M31. Astrofotografo e autore di centinaia di articoli, alcuni con revisione paritaria.