Dodici lune in più per Giove

Il gigante gassoso si riprende il titolo di pianeta con più satelliti nel sistema solare

Immagine sintetica del sistema gioviano che adesso comprende 92 satelliti. (Nasa)

Per qualche tempo Saturno ha detenuto il record di lune nel Sistema Solare, contando 83 oggetti. Dal 20 dicembre 2022, però, Giove si è ripreso il titolo con l’aggiunta di 12 nuove lune alla sua già numerosa famiglia, arrivando a ben 92.

A riportare la scoperta è stato il Minor Planet Center (MPC) al quale è demandata la pubblicazione di dati riguardanti anche i satelliti naturali dei pianeti. A scoprire i nuovi satelliti è stato, ancora una volta, il gruppo di  Scott Sheppard (Carnegie Institute for Science) che li ha trovati in immagini raccolte nella stagione 2021/22.

Osservazioni lunghe

L’analisi dei dati e il calcolo delle orbite è più complesso per le lune planetarie che per asteroidi e comete. Il moto di tali oggetti dipende dalla gravità sia del pianeta sia del Sole. I calcoli devono confermare che l’oggetto sia davvero in orbita intorno al pianeta e questo richiede tempo. I satelliti gioviani più esterni impiegano infatti anche due anni per completare un’orbita. 

I calcoli del MPC confermano che i nuovi oggetti orbitano tutti intorno a Giove. Le osservazioni del gruppo hanno permesso inoltre di ritrovare S/2003 J10, un satellite di cui non si conosce bene l’orbita. I nuovi dati hanno permesso di estenderne il tragitto per 18 anni.

La situazione attuale del sistema gioviano, comprese le 12 nuove lune. L’immagine, ottenuta con il simulatore Eyes On Solar System della Nasa, illustra la situazione al 5 febbraio 2023 con vista polare. [https://eyes.nasa.gov/]

Le nuove lune

I nuovi oggetti sono piccoli e lontani con orbite superiori a 340 giorni. Nove di esse sono tra le 71 lune gioviane più esterne, con orbite maggiori di 550 giorni. Secondo gli esperti si tratterebbe di oggetti catturati per via delle orbite retrograde, forse derivate da collisioni occorse centinaia di milioni di anni fa. Tali collisioni hanno creato un numero imprecisato di frammenti, molti dei quali tuttora in orbita intorno al pianeta gigante. Per via dei limiti osservativi, in maggioranza non sono osservabili dal suolo e la ricerca è limitata a quelle con diametri intorno ai 3 Km. Tra tutte le lune irregolari conosciute, appena cinque hanno diametri maggiori di 8 Km.

Tre delle nuove lune si muovono in direzione prograda e arricchiscono un piccolo gruppo formato da 13 oggetti con caratteristiche simili. Questo gruppo occupa una regione tra i quattro Medicei e le retrograde. Gli esperti ritengono che questi oggetti si siano formati dove si trovano adesso. Sono oggetti deboli e difficili da trovare a causa del bagliore prodotto dal disco di Giove.

Pur non aggiornato con tutte le 92 lune, la figura visualizza le famiglie di satelliti e le loro orbite: i Medicei (viola). Le lune prograde (viola, blu) orbitano relativamente vicino a Giove mentre le retrograde (rosse) sono più lontane. Valetudo (verde) e in movimento progrado e lontano. (Carnegie Inst. per la Scienza / Roberto Molar Candanosa)

Satelliti progradi

Gli oggetti progradi sono intriganti perché non è ben chiara la loro origine. Sono note due distinte famiglie: il gruppo di Himalia, formato da 9 oggetti con orbite tra 11 a 12 milioni di km da Giove, e il gruppo di Carpo a 17 milioni di km. Le nuove scoperte portano a nove quello di Himalia e tre Carpo.

Nello spazio tra il gruppo di Himalia e i satelliti Medicei è noto un solo altro oggetto di 9 Km, Thenisto.  Scoperto nel 1975, fu ritrovato nel 2000 e si muove su un’orbita a 7,5 milioni di Km da Giove. Le ricerche di altre lune prograde in altre regioni non ha prodotto risultati.

Una sola luna prograda di 1 Km, Valetudo, orbita oltre il gruppo del Carpo, a 19 milioni di km da Giove. Scoperta nel 2018, la sua orbita incrocia quelle di alcune lune retrograde, rendendo molto probabile una futura collisione. Valetudo stessa potrebbe essere quel che resta di una luna prograda più grande.

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Informazioni su Giuseppe Donatiello 354 Articoli
Nato nel 1967, astrofilo da sempre. Interessato a tutti gli aspetti dell'astronomia, ha maturato una predilezione per il deep-sky, in particolare verso i temi riguardanti il Gruppo Locale e l'Universo Locale. Partecipa allo studio dei flussi stellari in galassie simili alla Via Lattea mediante tecniche di deep-imaging. Ha scoperto sei galassie nane vicine: Donatiello I (2016), Donatiello II, III e IV nel sistema di NGC 253 (2020), Pisces VII (2020) e Pegasus V (2021) nel sistema di M31. Astrofotografo e autore di centinaia di articoli, alcuni con revisione paritaria.