Kepler-1649c: l’esopianeta più simile alla Terra

Si trova a 300 anni luce nella costellazione del Cigno

Confronto tra Kepler-1649c e la Terra. Crediti: NASA/Ames Research Center/Daniel Rutter

Kepler-1649c è un mondo roccioso approssimativamente delle dimensioni della Terra. Il suo raggio è infatti 1,02 volte quello del nostro pianeta e impiega 19,5 giorni terrestri per orbitare nella zona abitabile della sua stella Kepler-1649, una nana rossa di tipo M, situata a trecento anni luce da noi nella costellazione del Cigno.

Ci sono studi che dimostrano che la sua superficie potrebbe contenere acqua liquida. E la permanenza nella zona abitabile, più la presenza di acqua allo stato liquido è una accoppiata vincente per definire life friendly un pianeta.

Kepler-1649c è stato rilevato per la prima volta nel 2020, grazie alle osservazioni astronomiche condotte utilizzando il telescopio spaziale Kepler. Sebbene le analisi iniziali dei dati raccolti non avessero rivelato alcun oggetto interessante, un secondo riesame ha determinato la presenza di un pianeta extrasolare che era stata perso nell’analisi precedente.

Dato che la massa del pianeta è 1,2 volte quella della Terra e che il suo raggio è circa uguale a quello terrestre, il nostro peso non varierebbe di molto sulla sua superficie. Dalla massa e raggio è possibile stimarne la densità, che risulta essere quella di un pianeta terrestre roccioso. Pertanto, la superficie rocciosa di questo pianeta potrebbe sostenere l’acqua liquida, sebbene la “firma” dell’acqua non sia stata ancora vista all’interno della sua atmosfera.

Questo pianeta orbita attorno a una stella più fredda del Sole, dalla quale riceve il 75% della luce che la Terra riceve dal Sole. Se dunque esso avesse un’atmosfera tale da intrappolare il calore, essa dovrebbe contenere molta più anidride carbonica e metano rispetto alla Terra.

Le stelle M sono piuttosto “umorali”: spesso sputano lingue di fuoco, grandi brillamenti che mettono a serio rischio le eventuali forme di vita sui pianeti che gli orbitano attorno o potrebbero addirittura spogliare il pianeta della sua atmosfera. Tuttavia, a partire dal 2021, gli astronomi non hanno rilevato alcun brillamento proveniente dalla stella madre di questo pianeta.

Data la breve distanza tra il pianeta e la stella, è probabile che Kepler-1649c sia bloccato in una “risonanza mareale”, per cui impiega tanto tempo per ruotare attorno al proprio asse quanto per ruotare attorno alla sua stella, come accade al sistema Terra-Luna. Questo comporta che un lato del pianeta, perennemente illuminato, potrebbe essere molto più caldo dell’altro.

Ad oggi, di tutti gli esopianeti che sono stati trovati dal telescopio spaziale Kepler, questo mondo lontano è il più simile alla nostra Terra per dimensioni, quantità di luce naturale e temperatura superficiale stimata. 

La stella Kepler-1649 ospita un altro pianeta, Kepler-1649b, anch’esso con dimensioni simili al nostro mondo natale, ma con una atmosfera più simile a quella di Venere, e quindi meno ospitale per la vita come la conosciamo.

In sostanza, date le attuali misure, sembra che Kepler-1649c sia davvero molto simile alla nostra Terra. Tuttavia, saranno necessarie molte osservazioni aggiuntive per confermare se questo pianeta ha un’atmosfera o meno, o se è davvero in grado di sostenere acqua liquida sulla sua superficie.



Iscriviti alla newsletter

Email: accetto non accetto