
Presso il Very Large Telescope (VLT) dell’ESO, sul Cerro Paranal in Cile, è entrato in servizio un nuovo strumento scientifico, l’Enhanced Resolution Imager and Spectrograph (ERIS). Sin dai primi test, Eris ha mostrato notevole efficienza con immagini davvero performanti, promettendo notevole dettaglio e profondità sia per sorgenti del Sistema Solare che del cielo profondo.
Occhi puntati su NGC 1097
Per la“prima luce” (nel gergo astronomico, le osservazioni inaugurali) l’Eso ha scelto di puntare NGC 1097, una galassia appartenente all’ammasso della Fornace, distante circa 45 milioni di anni luce. Pur essendo una distanza immensa, siamo ancora nell’ambito dell’Universo Locale. Strumenti da 8 metri sono in grado di mostrare notevoli dettagli e risolvere le stelle più luminose.
NGC 1097 è stata ampiamente osservata al VLT, in particolare con lo spettrografo NACO, entrato in funzione nel 2001. Eris ha dimostrato di superare ampiamente la risoluzione del suo predecessore, come appuriamo dal confronto immagini ottenute con i due strumenti. Le prime immagini risalgono a febbraio di quest’anno, ma altri dati sono stati raccolti in agosto e novembre. Da essi è ricavata la spettacolare immagine che presentiamo.

Una struttura ad anello e un AGN
Quello che vediamo è soltanto una parte dell’intera galassia, nello specifico il suo caratteristico anello interno, sede di formazione stellare, ma anche sorgenti infrarosse ben evidenziate con dettagli sbalorditivi da Eris. Molte di quelle sorgenti sono zone di formazione stellare di ricchi ammassi ancora avvolti nelle polveri e gas in cui si stanno formando. NGC 1097 possiede pure un luminoso Nucleo Galattico Attivo (AGN), sede di un buco nero supermassicio.
Uno strumento versatile
Eris è montato al fuoco Nasmyth dell’Unit Telescope 4 di 8,2 metridel VLT e sostituisce NACO e SINFONI. Grazie al sensore a infrarossi di nuova generazione Infrared Camera System (NIX), gli astronomi avranno una visione nuova e unica di una grande varietà di oggetti astronomici. Nel mirino di NIX finiranno esopianeti, dischi circumstellari e altre sorgenti in cui è richiesta grande risoluzione angolare. Sugli oggetti potrà essere impiegato anche un coronografo per occultare la luce stellare in modo da osservare lo spazio circostante senza l’abbagliamento della loro luce.
Eris dispone anche di uno spettrografo 3D denominato SPectrometer for Infrared Faint Field Imaging (SPIFFIER), una versione migliorata di quella già operativa. Spiffier è in grado di raccogliere uno spettro da ogni singolo pixel nel suo campo di vista. Potrà essere studiato il movimento, la rotazione delle galassie e il moto delle stelle intorno a sorgenti compatte, come il buco nero centrale della Via Lattea.

L’ottica adattiva
L’intero sistema è asservito da ottica adattiva, in grado di compensare le distorsioni introdotte dall’atmosfera terrestre quasi istantaneamente. Tale sistema utilizza per il monitoraggio delle distorsioni sia sorgenti reali sia stelle artificiali create con un potente laser nell’alta atmosfera. Lo strumento è capace di campionare la sorgente di riferimento sino a mille volte per secondo, comandando la deformazione di uno degli specchi del VLT.
ERIS è progettato dal Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics (Germania), l’Istituto Nazionale di Atrofisica (INAF, Italia), l’UK Astronomy Technology Centre (UK), ETH Zürich (Svizzera) e NOVA (Paesi Bassi), insieme a ESO.