Earendel, la stella del mattino

nata quando tutto quello che conosciamo aveva soltanto 900 milioni di anni

La stella Earendel, indicata con una freccia, si trova lungo un'increspatura nello spazio-tempo che le conferisce un ingrandimento estremo, permettendole di emergere in vista dalla sua galassia ospite, soprannominata Sunrise Arc, che appare come una macchia rossa attraverso il cielo.

Immaginate un viaggiatore nello spazio, che nasce in un’epoca dove l’Universo era ancora poco più che un infante. Doveva ancora imparare bene a costruire galassie e il Sole e la Terra non erano ancora nemmeno un pensiero astratto.

Anche viaggiando alla velocità della luce, questo viaggiatore avrebbe impiegato 12,7 miliardi di anni per arrivare da noi e portare la novella dell’esistenza di una stella. Una stella nata quando tutto quello che conosciamo aveva soltanto 900 milioni di anni.

L’hanno chiamata Earendel, che in inglese antico significa “stella del mattino”. Vi ricorda nulla? Nessun fan di Tolkien? Vi ricordate Eärendil il beato, il marinaio mezz’elfo che navigando a bordo della sua nave nell’oceano dell’aria illuminava con la luce del Silmaril il destino degli uomini, portando sempre speranza ai figli di Ilúvatar.

Non c’è che dire: più nerd di così. Però Tolkien a sua volta trovò l’ispirazione da un poema del X secolo che recitava: “Ave Éarendel, il più luminoso degli angeli, inviato sulla terra di mezzo all’umanità”.

Questa scoperta ha dell’incredibile se pensiamo che la stella che deteneva prima il titolo come più distante era lontana 9,7 miliardi di anni luce, ovvero esisteva in un universo di 4 miliardi di anni.

Ma come è stato possibile fare una scoperta del genere? No, la tecnologia non ha fatto un balzo avanti nell’ultimo anno, ma c’è stata una piccola dose di fortuna. Infatti, l’enorme massa di un ammasso di galassie frapposta fra noi e la stella ha agito come una lente di ingrandimento. Questo fenomeno, che si chiama lente gravitazionale, avviene grazie all’effetto della gravità che, distorcendo la luce, ingrandisce gli oggetti di molte volte, rendendoli più facilmente visibili. La luce di questa stella, posta all’interno di una galassia, è stata distorta creando un arco a forma di mezzaluna lunga e sottile che è stata ribattezzata “Sunrise Arc“.

La galassia che ospita la stella non è ingrandita tutta allo stesso modo. Proprio come l’acqua increspata produce increspature proprie sul fondo della piscina, anche la luce della galassia ha alcune più ingrandite di altre. I punti dove si ha maggiore ingrandimento compongono linee che gli astronomi chiamano la curve critiche. Ma come mai si vedono tre puntini? Sono dunque tre stelle? No, la stella stessa non è divisa, ma è ingrandita di migliaia di volte. Quello che vediamo a sinistra e a destra è invece un ammasso stellare visto leggermente sfalsato rispetto alla linea di vista che lo porta ad essere molto meno ingrandito e specchiato dalla gravità. Data l’età dell’Universo in cui risiede, Earendel non è probabilmente una delle primissime stelle, nota come Popolazione III, ma appartiene a un’epoca in cui iniziavano a formarsi nuovi elementi pesanti.

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