Un gruppo di ricercatori statunitensi ha scoperto delle strane increspature sul bordo dell’eliosfera, quella regione in cui il vento solare rallenta e non respinge la pressione dello spazio interstellare esterno. La scoperta è maturata dai dati raccolti delle due sonde Voyager e dell’Interstellar Boundary Explorer (IBEX) della NASA. IBEX, in orbita intorno alla Terra dal 2009, ha lo scopo di studiare le caratteristiche e i fenomeni al confine del Sistema Solare.
Una regione ancora poco compresa
Altre ricerche avevano già dimostrato come l’eliopausa fosse tutt’altro che calma. In particolare, i Vayager ne avevano mostrate la variabilità e una certa dipendenza dall’attività solare.
Analisi passate avevano invece dimostrato come la struttura dell’eliosfera può essere dedotta dalle correlazioni tra l’evoluzione della pressione del vento solare e le emissioni energetiche di atomi neutri. In direzione apicale è presente anche un fronte d’urto costantemente monitorato da IBEX.
Analizzando i dati delle tre le navicelle, i ricercatori registrarono un repentino cambiamento nella pressione esercitata dal vento solare alla fine del 2014. La pressione dinamica del vento solare aumentò del 50% in 6 mesi incrementando la produzione di atomi neutri energizzati la cui variabilità, intensità e direzione sono stati misurati da IBEX. Questo evento relativamente breve è stato utilizzato come marcatore per mappare l’eliopausa e il fronte d’urto.
Come un sonar
Per ricostruire la forma delle strutture, è stato misurato il rapporto il flusso degli atomi rimbalzati e sospinti indietro verso il Sistema Solare. Per molti versi, quegli atomi si sono comportati come un sonar, quindi i tempi d’arrivo dei segnali hanno restituito la forma dell’eliosfera, distante circa quanto la Fascia di Kuiper.
Con sorpresa, i ricercatori hanno scoperto che si formavano evidenti increspature esattamente nella regione di confine, ampie circa una Unità Astronomica (la distanza media Terra-Sole). I confronti delle distanze ottenute con le osservazioni Voyager indicano differenze sostanziali nei confini dell’eliosfera nell’emisfero settentrionale rispetto a quello meridionale e il movimento nel tempo. Secondo lo studio ci sarebbero una decina di tali enormi increspature.
La stessa eliopausa esibiva variazioni di distanza non trascurabili, suggerendo che la sua forma non è costante nel tempo ma muta di continuo per ragioni ancora da comprendere.