Una sfera di zaffiro

Le foschie attorno ai pianeti

Questo che si vede in foto è lo strato di foschia che ricopre Plutone, una sfera attorno alla sfera che ostenta con eleganza il suo colore blu. La foto, scattata dalla New Horizons Ralph/Multispectral Visible Imaging Camera (MVIC), combina le informazioni delle immagini blu, rosse e del vicino infrarosso in modo da replicare il più fedelmente possibile il colore che un occhio umano percepirebbe.

Essa mostra caratteristiche simili a quelle della foschia ad alta quota di Titano, la luna di Saturno, dove, però, la foschia blocca quasi tutta la luce visibile a causa della sua densità ottica, facendolo apparire come una gigantesca palla arancione ed è davvero difficile vedere cosa sta succedendo sulla superficie. Spesso, per “bucare” il velo è necessario quindi avvalersi della luce infrarossa.

Ma che cosa è la foschia? Cosa le rende diverse dalle nuvole?

Le nuvole sono costituite da particelle di sostanza condensata, sulla Terra sono fatte da goccioline di acqua liquida o cristalli di ghiaccio d’acqua solida. Su altri pianeti potrebbero essere costituite da altre molecole.

Per esempio, su Titano, ci sono nuvole di ghiaccio fatte di metano, etano, acido cianidrico, su Venere ci sono nubi di acido solforico, e sugli esopianeti potrebbero esserci nuvole minerali ad alta temperatura come nuvole di silicati e nuvole di cloruro di potassio.

Le foschie sono invece il risultato delle reazioni fotochimiche che avvengono in atmosfera e sono composte da complesse miscele di varie molecole.

Sulla Terra, l’inquinamento e gli incendi possono rilasciare tonnellate di piccole particelle nell’atmosfera, offuscando il cielo. Ma, in realtà, ci sono foschie non solo sulla Terra, ma anche su altri corpi planetari nel Sistema Solare. Anche al di fuori del Sistema Solare nelle atmosfere degli esopianeti, sono anche molto comuni.

Oggi, le foschie sulla Terra possono essere dannose per la nostra salute, ma un tempo potrebbero essere state preziose per lo sviluppo della vita poiché il processo che produce la foschia può trasformare il carbonio nell’atmosfera in sostanze organiche solide che cadono sulla sua superficie.

Se si parla di esopianeti, le foschie possono essere ancora più fastidiose dal momento che ancora non abbiamo ben chiari quali gas ci siano nelle loro atmosfere a causa del fatto che le nuvole e le foschie stesse bloccano la maggior parte delle bande spettrali dei gas.

Nuvole e foschie sono intimamente collegate: infatti, è possibile usare le proprietà coesive delle foschie e delle nuvole per prevedere le loro interazioni. Infatti le nuvole di solito non crescono da sole , ma si condensano più facilmente su una sostanza estranea per far crescere le particelle di foschia. Se quindi le particelle di foschia non riescono a garantire la crescita dei semi delle nuvole, queste ultime non possono formarsi.

In questa immagine, lo strato che ammanta Plutone è probabilmente il risultato delle reazioni chimiche di azoto e metano innescate dalla luce solare, in quel processo che viene chiamato foto-dissociazione o reazioni fotochimiche. Esse generano particelle relativamente piccole simili a fuliggine chiamate toline, che aumentano le loro dimensioni a mano a mano che si depositano verso la superficie.

Marco Sergio Erculiani

Iscriviti alla newsletter

Email: accetto non accetto