Ennesimo rinvio per Artemis 1

IL LANCIO E' AL MOMENTO RIMANDATO A LUNEDI' SERA

Rimandato ancora il lancio di Artemis 1 a causa di una perdita di idrogeno verificatasi durante il rifornimento dei serbatoio principale: si ritenterà il lancio lunedì sera, 5 settembre, in una finestra di due ore che si aprirà alle 23:12 italiane.

Sta per iniziare un nuovo ciclo di esplorazione lunare, dopo il programma Apollo degli anni Sessanta, che avrà come scopo quello di riportare esseri umani sulla Luna, compresa la prima donna e la prima persona di colore.

Il programma Artemis è composto al momento da tre missioni programmate dalla Nasa in collaborazione con altre agenzie spaziali (l’europea Esa, la giapponese Jaxa e la canadese Csa), insieme a molti contraenti privati. Artemis 1 (senza equipaggio) ha come obiettivo principale quello di testare la capsula Orion in un volo spaziale completo intorno alla Luna e di rientro sulla Terra. Artemis 2, programmata per maggio 2024, porterà il primo equipaggio umano a bordo della Orion a orbitare intorno alla Luna. Artemis 3, prevista per il 2025, compirà infine l’allunaggio dei primi esseri umani dopo le missioni Apollo, in uno dei 13 siti candidati recentemente annunciati dalla Nasa, tutti vicini al polo Sud lunare.

Il volo di Artemis I

Il nuovo sistema di propulsione Space Launch System (Sls) è composto da due razzi a combustibile solido e dal core stage, dotato di quattro propulsori. Questa configurazione (chiamata Block 1) porterà gli stadi superiori e la navicella Orion in orbita intorno alla Terra.

Quando i due razzi e il core stage avranno esaurito il combustibile e verranno sganciati, la navicella si troverà a una quota di circa 160 km sopra la Terra e alla velocità orbitale di circa 28mila km/h. A questo punto, Orion si dirigerà verso la Luna grazie al secondo stadio (Icps) del Sls, che le permetterà di raggiungere la velocità di circa 40mila km/h, necessaria per vincere la gravità terrestre.

Raggiunta l’orbita lunare, la Orion eseguirà una serie di flyby per testare il suo equipaggiamento e i sistemi di comunicazione con la Terra, che fanno capo al Deep Space Network, composto da tre stazioni radio situate in Australia, California e Spagna, così da garantire sempre una copertura radio con le navicelle fuori dall’orbita terrestre.

Il ritorno è previsto per il 10 ottobre, con il tradizionale splashdown nell’oceano Pacifico.

E poi ci sono i cubesat

Artemis I porterà nello spazio anche dieci satelliti cubesat all’interno dello stadio che collega la Orion al secondo stadio del Sls. A ciascuno di essi sono affidate missioni specifiche per raccogliere dati sulla Luna, sul Sole, sulla radiazione dello spazio profondo e per testare i sistemi di comunicazione.

L’Italia, con l’Agenzia spaziale italiana, fornisce parte della tecnologia per l’European Service Module, progettato dall’Esa per garantire energia e propulsione alla navicella Orion in orbita intorno alla Luna, e fornisce il cubesat ArgoMoon, costruito da Argotec, con il compito di catturare immagini dettagliate del distacco del secondo stadio dalla Orion, per testare le capacità di manovra ravvicinata dei cubesat nello spazio.

Seguiamo Artemis in tempo reale

Dal giorno della partenza è possibile seguire sul sito della Nasa la simulazione in diretta della missione Artemis 1 tramite Arow (Artemis Real-time Orbit Website).

Attraverso dati raccolti dalla Orion e dal Mission Control Center della Nasa, al Johnson Space Center di Houston, con Arow si potrà monitorare in tempo reale ogni fase della missione, dal primo minuto dopo il decollo del Sls al distacco dei serbatoi, fino al percorso verso la Luna e al ritorno in atmosfera.

Iscriviti alla newsletter

Email: accetto non accetto
Informazioni su Piero Stroppa 115 Articoli
Direttore editoriale di Cosmo