Vega C è in orbita

E’ IL PRIMO LANCIO DEL SUCCESSORE DEL RAZZO ITALIANO VEGA

E’ scattato verso lo spazio alle 15,13 ora italiana, con due ore di ritardo, e due stop al conto alla rovescia, per un lieve problema tecnico, e nonostante le condizioni meteo piovigginose che lo hanno fatto sparire alla vista pochi secondi dopo il distacco. Il nuovo razzo vettore Vega-C, che fa parte dei lanciatori spaziali dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea), ed è di progettazione e realizzazione italiana con Avio, ha così effettuato il suo primo lancio, alla presenza, tra gli altri alla base della Guyana, del Ministro Vittorio Colao. Vega C (la “C” sta per “Consolidated”) entra dunque a far parte della flotta di lanciatori dell’Esa, che conta ancora sul potente Ariane 5, che verrà poi sostituito da Ariane 6 dal 2023, e senza più il Sojuz che invece, a causa delle sanzioni alla Russia, non effettuerà più lanci dalla Guyana (anche considerando che le sue capacità di medio-alta potenza verranno rimpiazzate comunque dallo stesso Ariane 6).

E’ l’evoluzione del “Vega base”, lanciato nel 2012, un razzo vettore il cui progetto nacque nel 1993 sui tavoli degli ingegneri spaziali di Avio a Colleferro e Torino. La fase dell’ascesa e dell’ingresso in orbita si sono svolti regolarmente, nell’attesa che venga rilasciato (entro un’ora) il carico principale, cioè il satellite scientifico Lares-2, dell’Agenzia Spaziale Italiana, realizzato in buona parte nei laboratori della Ohb di Milano, e un gruppetto di mini-satelliti cubici realizzati da privati.

“Un razzo vettore flessibile e sostenibile” “La C di Vega C sta per consolidazione, quella di 10 anni di utilizzo del Vega per il mercato dei piccoli e medi satelliti » – ci dice da Kourou Marino Fragnito, che è Vice President della Unità Business di Arianespace per il Programma Vega – « ed è quindi la risposta migliore ai bisogni di questo mercato. In sostanza la portata in termini di massa è aumentata del 50 per cento, mentre il volume disponibile al payload è raddoppiato ». « La flessibilità in termini di accomodamento di satelliti multipli » – aggiunge – « è migliorata ancora rispetto al Vega così come la capacità di immettere questi satelliti in 3 orbite diverse (ad altitudini diverse) mentre con il Vega standard solo due orbite erano possibili. Questo perché le riaccensioni possibili del motore dello stadio superiore sono passate da 5 a 7 ». « Il motore del primo stadio è passato da circa 90 tonnellate di propellente solido a circa 140, e lo stesso motore sarà utilizzato come booster laterale di Ariane 6, costituendo il primo building block comune dei lanciatori europei Ariane e Vega, e permettendo quindi economie di scala in produzione » – aggiunge Fragnito.

« Il potenziale di Vega C è già ampiamente dimostrato dal fatto che sono stati venduti 7 lanciatori prima che volasse per la prima volta. Il punto di forza è la flessibilità di messa in orbita, oltre al prezzo più competitivo rispetto al Vega e. Oggi il problema più grande per noi di Arianespace e per Avio è di riuscire a produrre abbastanza velocemente da soddisfare tutte le richieste del mercato. Un problema da ricchi … Ad oggi puntiamo a 4 lanci per anno ma dobbiamo riuscire a salire a 5-6 nell’arco di qualche anno successivo”.

Il nuovo lanciatore made in Italy Lo sviluppo di Vega C è stato formalmente approvato il 12 agosto 2015 e prevede l’impiego di un P120C per il primo stadio (una versione maggiorata del P80, usata anche come booster di Ariane 6), uno Z40 al secondo stadio, uno Z9 per il terzo e l’AVUM+ (che ha il 20 per cento di propellente in più rispetto all’AVUM standard del Vega base) per il quarto stadio.

La carenatura a forma di ogiva nella parte superiore ha un diametro di 3,3 metri e un’altezza di oltre 9 metri . Realizzata in composito di fibra di carbonio-polimero, protegge i satelliti dalle sollecitazioni termiche, acustiche e aerodinamiche al decollo e durante l’ascesa nello spazio. Il P120C sarà utilizzato sia da Ariane 6 come booster alla base del primo stadio, che da Vega-C, ed è sviluppato in collaborazione da ArianeGroup e Avio. Vega C debutta con il suo primo lancio mettendo in orbita il satellite italiano, sviluppato da OHB Italia come primo contraente, chiamato Lares-2 , per studi di geodesia e per la conferma di alcuni aspetti della teoria della relatività generale di Einstein, e un grappolo di CubeSat didattici e istituzionali. Ma tra i suoi obiettivi vi sarà anche quello di inserire in orbita terrestre la navetta automatica europea Space Rider, il cui primo lancio avverrà nel 2024.

“Grazie a Vega C si amplieranno le possibilità di lancio europee” – spiega Giulio Ranzo, AD di Avio – “potendo sfruttare in pieno il potenziale della piattaforma lancia-satelliti Ssms e ampliando la varietà di satelliti e carichi trasportabili. Tra questi, c’è Space Rider, il veicolo sperimentale dell’Esa, automatico e riutilizzabile, per il quale Avio fornisce il modulo propulsivo e di servizio. Le applicazioni di Space Rider vanno dalla possibilità di effettuare esperimenti in microgravità, alla mitigazione del rischio di collisioni in orbita, spostando i satelliti non più funzionanti in orbite cimitero o facilitandone il rientro atmosferico controllato. E darà all’Europa la possibilità di sperimentare tecnologie per la robotica nello spazio, utili per programmi di esplorazione oltre la Terra con, e senza equipaggio ”.

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