
Dei due pianeti più esterni, Urano e Nettuno, abbiamo immagini ravvicinate ottenute dalla gloriosa sonda Voyager 2 che li fotografò, rispettivamente, nel 1986 e nel 1989. Da allora nessun’altra sonda si è avvicinata ad essi, tuttavia grazie alla mirabile risoluzione del Telescopio Spaziale Hubble, gli astronomi hanno ottenuto immagini con risoluzione sufficiente per seguire l’evoluzione delle loro atmosfere sommitali. Nel frattempo sono migliorate le capacità di osservazione dal suolo, specialmente nella regione infrarossa dello spettro elettromagnetico, perciò tutti i pianeti esterni sono regolarmente monitorati. Tale attività è tutt’altro che noiosa, poiché alcuni pianeti manifestano interessanti variazioni stagionali e talvolta inattese. L’ultima novità riguarda Nettuno.

Il monitoraggio dal suolo
Un gruppo internazionale di astronomi, utilizzando il Very Large Telescope (VLT) dell’European Southern Observatory’ (Eso) , ha seguito le variazioni di temperatura del pianeta più esterno per un periodo di 17 anni, scoprendo un inatteso calo delle temperature globali.
“Questo cambiamento è stato inaspettato”, afferma Michael Roman, primo autore dello studio. “Dato che abbiamo osservato Nettuno all’inizio dell’estate meridionale, ci aspettavamo che le temperature crescessero lentamente, non più fredde“.

Le stagioni di Nettuno
A pari della Terra, Nettuno manifesta il fenomeno delle stagioni durante la rivoluzione intorno al Sole. Per via del periodo orbitale di 165 anni, le sue stagioni durano però 40 anni. Dal 2005 nell’emisfero sud del pianeta è estate, quindi gli astronomi si attendevano un aumento termico nella regione australe.
L’analisi dei dati nell’infrarosso termico, ricavate da quasi 100 immagini ottenute con più strumenti, ha rivelato che nonostante l’inizio dell’estate, la gran parte del pianeta si è gradualmente raffreddata negli ultimi due decenni. La temperatura stratosferica media globale di Nettuno è scesa di 8°C tra il 2003 e 2018 rispetto a quella media di -220°C. Con sorpresa è stato invece rilevato un notevole riscaldamento del polo sud di ben 11°C in appena due anni, tra il 2018 e 2020. Tale fenomeno non era mai stato osservato in precedenza, anche perché le osservazioni coprono meno della metà di una stagione su Nettuno.
Non sono ancora chiare le cause
Non è ancora chiaro cosa possa aver causato il calo termico registrato. Potrebbe essere dovuto a cambiamenti nella chimica stratosferica, a modelli meteorologici casuali e persino al ciclo solare. Saranno necessarie nuove osservazioni nei prossimi anni per esplorare le ragioni di queste fluttuazioni.