Il punto sulle conseguenze spaziali del conflitto in Ucraina

Il nostro periodico resoconto sui riflessi extra-atmosferici della guerra in corso

L’Agenzia spaziale europea (Esa) ha congelato a tempo indeterminato ExoMars la missione congiunta, con l’agenzia russa Roscosmos, per la ricerca di vita biologica su Marte. La decisione del Consiglio dell’Esa è stata in bilico fino all’ultimo giorno, con diversi membri dell’organismo che avrebbero voluto mantenerla attiva lasciando una porta aperta a Mosca, per lanciare un segnale di distensione su un tema cruciale per l’Umanità come quello della ricerca scientifica.

Alla fine, però, ha prevalso l’ala rigorista, soprattutto a seguito dei crescenti bombardamenti su obiettivi civili in Ucraina. Contestualmente, la Svezia ha rifiutato di lanciare il satellite scientifico Mats con un Sojuz-2.1b. La risposta della Russia non si è fatta attendere: Mosca ha smobilitato il proprio personale dalla base spaziale europea di Kourou, in Guyana Francese. Inoltre, ha bloccato i lanci della costellazione di satelliti britannica OneWeb dal cosmodromo di Baikonur e ha interrotto la fornitura di vettori alla Northrop Grumman. Infine, il direttore dell’agenzia spaziale della Federazione, Dmitry Rogozin, ha lanciato un duro attacco agli Stati Uniti, affermando che “l’elite americana dovrà rispondere della morte di ogni cittadino russo ucciso dalle armi Usa” e definendo il segretario di Stato americano, Antony Blinken, “un ipocrita”.

Rogozin, che ha sottolineato l’importanza per la Federazione di “liberarsi della sua quinta colonna” più che avanzare nella nazione vicino, nei giorni scorsi aveva evocato la possibilità – da molti interpretata come una minaccia – che la Stazione Spaziale Internazionale possa cadere sull’Europa o sugli Stati Uniti, in quanto la Iss è sostenuta da motori russi. Parallelamente, però, Roscosmos stava inviando appelli scritti alla Nasa, all’Agenzia spaziale canadese (Csa) e all’Esa affinché facessero pressioni sui governi per la rimozione delle sanzioni verso le imprese russe, in particolare nei confronti di quelle coinvolte con la Stazione spaziale.

Mosca, a seguito delle sanzioni internazionali che la stanno isolando su tutti i fronti, compreso quello extra atmosferico, ha cominciato a cercare altri partner per non perdere posizioni nel settore. In particolare, guarda alla Cina e all’India, che non si è schierata nella crisi, come possibili partner alternativi all’Unione Europea e agli Stati Uniti. Non si escludono nemmeno intese con il Brasile e, fino a poco tempo fa, con Israele. Il recente inasprimento della postura dello Stato Ebraico, tuttavia, ha costretto i negoziatori della Federazione a escluderlo in extremis. Prossimamente, perciò, potrebbero essere annunciate intese in questo senso, anche se finora non ci sono certezze, solo dimostrazioni d’interesse verbali.

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