Addio al “sogno” sovietico

DISTRUTTO DAI BOMBARDAMENTI IN UCRAINA QUELLO CHE FU L‘AEREO CARGO PIÙ GRANDE AL MONDO

Mentre continua la guerra in Ucraina, le vittime che si aggiungono all’infinito elenco non sono solo militari e civili, ma anche reperti storici di un passato non remoto che in qualche modo ci può aiutare a comprendere le dinamiche di questo conflitto.

Durante gli attacchi alla città di Gostomel (anche se non abbiamo informazioni certe), è andato distrutto irreparabilmente il grande aereo Antonov An-225 conservato nell’aeroporto della città.
Chiamato in russo anche Mriya (ovvero “Sogno”), è stato uno dei simboli dello sforzo dell’Unione Sovietica nell’ambito spaziale ed è stato per più di 30 anni l’aereo cargo più grande del mondo.

Testimonianza di un periodo dove l’attenzione per lo spazio era più viva che mai, era utilizzato per il trasporto di grandi merci e per testare l’aerodinamicità di velivoli e di veicoli spaziali. Di questi ultimi, il più famoso è stato lo spazioplano Buran, che veniva trasportato dal grande Antonov in modo simile agli Shuttle americani, sulla “groppa” di un B747 appositamente modificato.

Buran (“tempesta di neve”) era la “risposta sovietica” allo Space Shuttle, che l’Urss avrebbe voluto sviluppare per rilanciare la competizione spaziale con gli Stati Uniti. Compì un unico volo orbitale nel 1988, in modalità automatica e senza equipaggio a bordo.

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