Il primo asteroide quadruplo

Scoperta una terza luna intorno a (130) Elektra

L'asteroide Elektra con le sue tre lune (Berdeu et al. 2020).

Sino al 1993, gli asteroidi binari erano nel novero delle ipotesi. Quell’anno la sonda Galileo, diretta verso Giove, aveva avvicinato l’asteroide della Fascia Principale (243) Ida, scoprendo la sua piccola luna Dactyl grande circa 1,4 Km. Da allora centinaia di sistemi doppi sono stati scoperti anche tra gli asteroidi Near-Earth, tra i Troiani e la lontana Fascia di Kuiper.

L’asteroide Ida e la sua luna Dactyl ripreso dalla sonda Galileo della Nasa.

I sistemi multipli sono rari

I sistemi tripli sono abbastanza frequenti e ne conosciamo una dozzina nella Fascia Principale. I multipli sono invece assai rari, infatti, (130) Elektra è l’unico quadruplo conosciuto, secondo per numero a Plutone, che comprende cinque lune.

Gli asteroidi multipli sono di particolare interesse perché permettono di stabilire la massa complessiva e stabilire le possibili storie di formazione (fissione rotazionale e dinamica successiva, collisioni di grandi dimensioni, ecc.).

Merito dell’ottica adattiva

Un concreto passo avanti nella scoperta di satelliti intorno ad asteroidi c’è stato verso la fine degli anni Novanta, con l’avvento dei sistemi di ottica adattiva (AO). Il primo satellite ripreso da suolo è stato quello di (45) Eugenia nel 1999 mediante uno dei primi sistemi AO installato presso il Canada-France-Hawaii Telescope (CFHT). Nel frattempo sono stati usati anche altri metodi mediante l’uso della fotometria, dell’imaging diretto e persino con tecniche radar.

Prevalenti sono stati comunque gli studi con AO ad alta risoluzione e tra tutti lo strumento SPHERE/IPS dell’Eso, usato principalmente per gli esopianeti. Le prestazioni straordinarie lo rendono altrettanto valido per risolvere e studiare i grandi asteroidi nella Fascia Principale.

Il volto nuovo di Elektra

Elektra con le due lune conosciute in precedenza. (ESO/ Yang et al.)

Elektra ha un diametro di circa 200 km con due piccole lune, rispettivamente di 6 e 2 km di diametro. Una rilettura dei dati raccolti il 9, 30 e 31 dicembre 2014, mediante una nuova procedura di analisi, ha portato alla scoperta di una terza luna, rilevata in tre distinte immagini prese in date diverse, formalmente designata S/2014 (130) 3.

Il nuovo satellite è più interno degli altri due e percorre un’orbita più inclinata con semiasse maggiore di 344 km in 0,68 giorni. La piccola luna è stata avvistata dopo aver sottratto elettronicamente il bagliore del corpo principale accoppiato a un algoritmo di ricostruzione dell’immagine. Le posizioni ottenute hanno permesso di derivare i parametri orbitali, mentre la luminosità relativa ha permesso di stimare le dimensioni in circa 1,6 km. Alcuni dati andranno perfezionati con future osservazioni, ma tanto basta per rendere Elektra il secondo più ricco tra i piccoli corpi del Sistema solare, dopo Plutone.

In attesa dei prossimi

La scoperta del primo sistema quadruplo apre la strada alla comprensione dei meccanismi che portano alla formazione di questi satelliti.

Il gruppo di ricerca punta alla rivelazione, con lo stesso metodo, di nuovi satelliti in orbita attorno ad altri asteroidi, ampliando il dominio degli obiettivi di SPHERE.

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Informazioni su Giuseppe Donatiello 354 Articoli
Nato nel 1967, astrofilo da sempre. Interessato a tutti gli aspetti dell'astronomia, ha maturato una predilezione per il deep-sky, in particolare verso i temi riguardanti il Gruppo Locale e l'Universo Locale. Partecipa allo studio dei flussi stellari in galassie simili alla Via Lattea mediante tecniche di deep-imaging. Ha scoperto sei galassie nane vicine: Donatiello I (2016), Donatiello II, III e IV nel sistema di NGC 253 (2020), Pisces VII (2020) e Pegasus V (2021) nel sistema di M31. Astrofotografo e autore di centinaia di articoli, alcuni con revisione paritaria.