
Utilizzando il telescopio Southern Astrophysical Research (SOAR) di 4,1 metri operativo sul Cerro Pachón in Cile, astronomi guidati da Toni Santana-Ros delle Università di Alicante e Barcellona hanno osservato l’asteroide 2020 XL5, recentemente scoperto, per determinarne l’orbita e le dimensioni.

Al momento della scoperta non era chiaro se si trattasse di un ordinario NEO, ma le osservazioni di follow-up hanno confermato 2020 XL5 essere un raro asteroide troiano del nostro pianeta, cioè un oggetto che si muove sulla stessa orbita terrestre in un punto di equilibrio gravitazionale. Il nuovo oggetto orbita intorno al punto L4 ed è il secondo e più grande troiano terrestre scoperto sinora, dopo 2010 TK7.
Le immagini del telescopio SOAR indicano che 2020 XL5 è probabilmente un asteroide di tipo C, vale a dire un oggetto scuro ad alto contenuto di carbonio. Con un diametro di circa 1,2 chilometri, è circa tre volte più grande che 2010 TK7.

Ancora per 4000 anni
L’affinamento dei parametri orbitali ha permesso di rintracciare l’oggetto anche in immagini di pre-scoperta. Con l’aggiunta delle nuove posizioni sarà possibile determinare meglio dove si trovi l’oggetto e come evolverà nel tempo la sua orbita. Al momento i dati indicano che non resterà per sempre un troiano terrestre. A causa delle perturbazioni gravitazionali, 2020 XL5 tra circa 4000 anni si svincolerà dall’equilibrio con la Terra per immettersi in una propria orbita solare.