LANCIATO CON SUCCESSO COSMO-SKYMED II

Il satellite italiano è partito nella notte del 1 febbraio con un razzo Falcon 9 di SpaceX. Osserverà la Terra e monitorerà i cambiamenti climatici

Immagine di fantasia di Cosmo SkyMed II

Dopo quattro rinvii consecutivi (tre dovuti al maltempo e uno a una possibile interferenza di una nave da crociera che passava nei paraggi…), alle ore 00h 11m di martedì 1 febbraio è finalmente partito da Cape Canaveral a bordo del razzo Falcon 9 di SpaceX, COSMO-SkyMed II, il secondo di una serie di satelliti destinati a sostituire la prima generazione dell’omonima costellazione.

Attualmente la “squadra” è formata da quattro satelliti di prima generazione (il primo dei quali lanciato 15 anni fa) e da due di seconda, compreso quello lanciato in queste ore, equipaggiati con sensori SAR (radar ad apertura sintetica) ad altissima risoluzione operanti in banda X e da un Segmento di Terra composto da infrastrutture per la gestione e il controllo della costellazione e per la ricezione, l’archiviazione, l’elaborazione e la distribuzione delle informazioni.

Una delle fasi di preparazione di COSMO-SkyMed II presso Thales Alenia Space

Gli obiettivi principali

Fra gli obiettivi di COSMO-SkyMed il monitoraggio delle risorse ambientali della Terra: grazie alle sue caratteristiche uniche che permettono di osservare il nostro Pianeta dallo spazio, sia di giorno che di notte, e di misurare così l’impatto dei cambiamenti climatici, come l’innalzamento del livello del mare, lo scioglimento dei ghiacciai o la desertificazione, offrendo un contributo rilevante anche per studiare eventi meteo estremi.

Grazie a COSMO-SkyMed è possibile anche migliorare la gestione delle risorse naturali da parte dell’uomo, contrastando l’eccesso di sfruttamento agricolo e dell’allevamento di bestiame, la deforestazione, e mitigando i loro effetti anche in termini di desertificazione e dissesto idro-geologico, monitorando urbanizzazione, rifiuti abusivi, e gestione delle risorse idriche, che sono i maggiori responsabili della progressiva riduzione della fertilità dei terreni e del degrado dei servizi eco-sistemici ad essi connessi.

COSMO-SkyMed osserva anche i monumenti, gli edifici storici, o le aree archeologiche e il paesaggio culturale, in Italia e nel mondo, studiandone i cambiamenti nel tempo, fino a cogliere spostamenti di pochi millimetri! Il monitoraggio dallo spazio per la tutela dei beni culturali è utile sia per monitorare lo stato di conservazione del patrimonio già noto, come per esempio il Parco Archeologico del Colosseo, osservato dallo spazio grazie a un progetto iniziato nel 2018, sia per favorire nuove scoperte, come avvenuto di recente per il sito UNESCO di Bosra, in Libia, o per il sito di Sergiopolis, nel deserto siriano.

Parigi vista dallo spazio, Si notano la Tour Eiffel (sulla destra) e l’Arco di Trionfo (sulla sinistra)

Le caratteristiche

In grado di integrarsi con altri sistemi spaziali per soddisfare le esigenze di una vasta comunità di utenze, COSMO-SkyMed consente la copertura globale del pianeta operando con qualsiasi condizione meteorologica e di illuminazione e fornisce immagini geo-localizzate con estrema accuratezza, a elevata risoluzione spaziale e con tempi di risposta rapidi, finora ineguagliati da qualsiasi altro sistema spaziale di osservazione della Terra.

La Seconda Generazione del sistema COSMO-SkyMed, il cui primo satellite è stato lanciato nel dicembre 2019, è stata quindi ampliata grazie al dispiegamento in orbita questo ulteriore satellite e andrà progressivamente a sostituire il sistema di prima generazione incrementando le prestazioni ed estendendo significativamente il campo delle applicazioni operative in vista della configurazione finale basata su quattro satelliti.

In particolare, il Radar ad Apertura Sintetica (SAR) realizza una architettura innovativa il cui elemento caratterizzante è l’Antenna SAR attiva, in grado di gestire la ricezione simultanea di segnali nelle due polarizzazioni H e V e di operare su una banda d’impulso ultra-larga per ottenere una risoluzione di immagine molto fine.

Il vulcano Cumbre Vieja, la Palma, Spagna visto dal satellite

Un gioiello italiano splende nello spazio

Il sistema COSMO-SkyMed, finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) con fondi assegnati dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dal Ministero della Difesa, ha compiti duali (civili e militari) ed è frutto ed espressione delle migliori competenze dell’industria spaziale italiana, con Leonardo e le sue joint venture Thales Alenia Space e Telespazio, con il contributo di un numero significativo di piccole e medie imprese.

In particolare, Thales Alenia Space (joint venture tra Thales 67% a Leonardo 33%) è responsabile dell’intero programma COSMO-SkyMed di Seconda Generazione, inclusa la progettazione e lo sviluppo dei satelliti e la progettazione, l’integrazione e la messa in servizio del sistema end-to-end.

La fase di lancio e la messa in orbita eliosincrona polare del satellite sono state gestite dal Centro spaziale del Fucino di Telespazio e da qui saranno acquisiti i primi dati di telemetria inviati dal satellite.

I dati di COSMO-SkyMed sono commercializzati in tutto il mondo da e-GEOS, joint venture tra Telespazio (80%) e ASI (20%).

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