Una palla da rugby tra gli esopianeti

TROVATO DAL TELESCOPIO SPAZIALE CHEOPS UN PIANETA VERAMENTE INSOLITO

Le maree di oceani e mari terrestri sono causate principalmente dalla Luna che “stira” leggermente il nostro pianeta mentre gli orbita attorno. Anche il Sole produce un effetto mareale, ma piccolo, mentre lo stesso non si può dire per Wasp-103b, un pianeta grande quasi il doppio di Giove con 1,5 volte la sua massa, in orbita attorno alla sua stella in meno di un giorno.

Gli astronomi sospettavano che una così stretta vicinanza avrebbe causato maree monumentali, ma finora non erano stati in grado di misurarle. Grazie ai dati del telescopio spaziale Cheops dell’Esa, combinati con osservazioni eseguite dai telescopi spaziali Hubble e Spitzer, gli astronomi sono riusciti a determinare che le forze di marea deformano l’esopianeta Wasp-103b fino a farlo assomigliare a una palla da rugby.

Cheops misura i transiti degli esopianeti, cioè i cali di luce causati dal passaggio dei pianeti davanti alla loro stella. Lo studio della forma della curva di luce rivela solo le dimensioni del pianeta, ma l’elevata precisione di Cheops ha permesso di rilevare il piccolo segnale della deformazione della marea di Wasp-103b. La deformazione di questo esopianeta non è dovuta solo all’intensità delle forze mareali a cui è sottoposto, ma anche alla sua struttura interna particolarmente fluida.

Dalle misure effettuate, sembra che sia simile a Giove, ma molto meno denso. E questo significa che deve essere molto gonfiato a causa del riscaldamento della sua stella e forse da altri meccanismi. Si attende ora l’entrata in servizio del James Webb Space Telescope, che avrà fra i suoi compiti proprio quello di indagare le caratteristiche degli esopianeti

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Direttore editoriale di Cosmo