Una antenna lunare per le onde gravitazionali

IL PROGETTO RIVOLUZIONEREBBE GLI STUDI NEL SETTORE

Mentre continua il lavoro di ricerca e sviluppo per il nuovo osservatorio di onde gravitazionali Einstein Telescope e stanno accelerando gli studi per individuare il sito che dovrà ospitarlo (un candidato è nel nord-est della Sardegna), l’astrofisico Karan Jani della Vanderbilt University – insieme ad Avi Loeb, professore di scienze all’Università di Harvard – ha proposto in progetto di osservatorio di onde gravitazionali sulla Luna.

Il Gravitational-Wave Lunar Observatory for Cosmology (Gloc) sfruttererebbe l’ambiente lunare e l’orbita geocentrica per analizzare fusioni di buchi neri, stelle di neutroni e possibili candidati per la materia oscura entro quasi il 70 per cento del volume osservabile dell’Universo.

“La Luna offre un contesto ideale per un osservatorio di onde gravitazionali, poiché non presenta un’atmosfera e un rumore sismico evidente, che sulla Terra dobbiamo mitigare a caro prezzo negli interferometri laser”, afferma Loeb. “Un osservatorio lunare garantirebbe una sensibilità senza precedenti per scoprire sorgenti non ancora previste e che potrebbero informarci dell’esistenza di una nuova fisica”.

“Nei prossimi anni, speriamo di sviluppare una missione esplorativa sulla Luna per testare le tecnologie di Gloc”, aggiunge Jani. “A differenza delle missioni spaziali che hanno durate limitate, il grande vantaggio di un investimento in Gloc è che l’infrastruttura stabilirebbe una base permanente sulla Luna da cui poter studiare l’Universo per generazioni”.

Attualmente l’osservatorio è solo un progetto teorico, ma Jani e Loeb stanno ricevendo un forte sostegno dalla comunità internazionale degli studiosi di onde gravitazionali. È certamente un’occasione da cogliere in questi tempi di “ritorno alla Luna” in cui sono programmate la ripresa di missioni umane, a cominciare da Artemis – e la realizzazione di basi permanenti sul nostro satellite naturale.

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Direttore editoriale di Cosmo