Janus fotograferà “figli e amori” di Giove

CONSEGNATO DA LEONARDO UNO DEI CONTRIBUTI ITALIANI ALLA MISSIONE JUICE

Firenze Stabilimento Leonardo

È stato consegnato da Leonardo all’Agenzia spaziale italiana (Asi) il telescopio Janus, uno dei contributi italiani alla missione Juice del programma Cosmic Vision 2015-2025dell’Agenzia spaziale europea (Esa). Janus è così pronto per essere spedito in Francia per gli ultimi test prima di essere integrato sulla sonda, che avrà a bordo altri undici esperimenti di cui tre di responsabilità italiana e uno in collaborazione Francia-Italia.

Il lancio di Juice è previsto per il 2023 e avrà come obiettivo Giove, dove arriverà nel 2029. Juice condurrà osservazioni dettagliate del gigante gassoso e delle sue tre lune più grandi: Ganimede, Callisto ed Europa.

La camera ottica di Janus permetterà lo studio approfondito dei satelliti ghiacciati che sono ritenuti molto interessanti dal punto di vista della ricerca di ambienti in grado di ospitare eventuali forme di vita.

Acronimo di Jovis, Amorum ac Natorum Undique Scrutator (“scrutatore da ogni parte di Giove, dei suoi amori e dei suoi figli”), Janus orbiterà con Juice per tre anni nel sistema di Giove, dove i satelliti hanno i nomi di amanti e discendenti del dio.

Janus è stato realizzato da Leonardo sotto la responsabilità dell’Asi e con il contributo e la guida scientifica dell’Università Parthenope di Napoli e dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf). Il telescopio si unirà allo spettrometro Majis (Moons and Jupiter Imaging Spectrometer), consegnato da Leonardo la scorsa estate.

La camera ottica di Janus è equipaggiata con un sistema di 13 filtri distribuiti nell’intervallo spettrale dal visibile al vicino infrarosso. Il sistema catadiottrico del telescopio definisce un campo di vista di 1,3°×1,7° e permette di raggiungere la risoluzione spaziale di 7 metri nella fase orbitale intorno a Ganimede a 500 km dalla superficie, e di circa 10 km per le immagini dell’atmosfera di Giove. Janus permetterà dunque di acquisire immagini multispettrali a una risoluzione e con un’estensione 50 volte migliore che in passato, garantendo notevoli passi in avanti nella conoscenza di questi mondi.

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Direttore editoriale di Cosmo