Aurore boreali vere e finte

Un'eccezionale emissione solare ha prodotto fenomeni spettacolari nei cieli del nord


Questa foto di una grande aurora boreale è stata scattata da Marybeth Kiczenski il 4 novembre 2021 a Bayfield, in Wisconsin.
Un fenomeno visibile normalmente solo a latitudini più elevate è stato visto anche a “quote basse” per effetto di una “Cannibal CME“, cioè di un accumulo di emissioni di massa coronali prodotto dal Sole il 2 novembre, da cui è scaturito un groviglio di tempeste solari che hanno poi raggiunto la Terra, impattando la nostra atmosfera con la generazione di fenomeni aurorali che sono stati visti in Scandinavia, Islanda, Canada e negli Stati Uniti settentrionali.


Attenzione però: l’entusiasmo per questi fenomeni non deve far dimenticare che non producono solo delle fantasmagorie nel cielo. Le tempeste solari possono danneggiare i satelliti in orbita e talvolta, nonostante la protezione offerta dal campo magnetico terrestre e dalla stessa atmosfera, causano disturbi anche severi alle telecomunicazioni e alle linee di trasmissione elettriche.
Inoltre, il fascino per le aurore non deve rischiare di far attribuire a questo fenomeno qualsiasi nube colorata che si osservi nel cielo all’alba o al tramonto. E’ diventata virale il 3 novembre una bellissima foto scattata dall’alpinista Marco Confortola sul Gran Zebrù (al confine tra Lombardia e Trentino), che è stata diffusa come “aurora boreale” da molti organi ufficiali come la Regione Lombardia e perfino dal TG1 con un servizio dedicato, nonostante che molti esperti avessero già contestato in rete questa attribuzione.


Non è impossibile che in condizioni eccezionali si possano vedere delle aurore boreali anche dall’Italia del nord, ma purtroppo non è questo il caso.
Per saperne di più e rimanere aggiornati sui fenomeni solari vedi il sito Space Weather

Iscriviti alla newsletter

Email: accetto non accetto
Informazioni su Piero Stroppa 115 Articoli
Direttore editoriale di Cosmo