Una meteorite toscana?

La rete Prisma: caduta in una zona compresa fra le provincie di Pistoia e di Prato, nella zona a nord del comune di Quarrata

La zona di territorio dove potrebbe essere caduta una meteorite la notte del 1 ottobre

La notte del 1° ottobre, pochi minuti dopo le tre del mattino, otto camere della rete Prisma situate in Toscana e nel centro Italia (San Marcello Pistoiese, Navacchio, Scandiano, Cecima, Camerino, Chianti, Piombino, Perugia) hanno rilevato il passaggio di un bolide, cioè una meteora particolarmente luminosa che potrebbe aver provocato la caduta a terra di un piccolo meteorite.

L’immagine del bolide, molto evidente, ripreso dalla camera Prisma di Navacchio la notte del 1 ottobre 2021 alle ore 01:04:56 UT.

Una rapida analisi

Subito gli esperti della rete Prisma, coordinata dall’Inaf, si sono attivati per cercare di risalire alle caratteristiche principali del corpo celeste. L’analisi preliminare, eseguita da Albino Carbognani (Inaf-Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio di Bologna) e Dario Barghini (Inaf-Osservatorio Astrofisico di Torino e Università di Torino), evidenzia che il bolide è entrato in atmosfera alla velocità di 16,6 km/s e ha iniziato a essere visibile a circa 77 km di quota percorrendo una traiettoria da sud-ovest verso nord-est. I modelli teorici utilizzati stimano in circa un chilo e mezzo la massa iniziale del piccolo corpo celeste e una finale dell’ordine di un etto (il che corrisponde a una roccia di pochi cm di diametro), quindi un oggetto veramente molto piccolo. Il meteoroide originario percorreva un’orbita tipicamente asteroidale, a bassa inclinazione sul piano dell’orbita terrestre. È probabile che il vento abbia spostato notevolmente il punto ipotetico di caduta rispetto alla zona in cui il bolide ha cessato di essere luminoso, anche a causa della bassa inclinazione della traiettoria. Tutto considerato, se qualcosa è arrivato a terra, i calcoli preliminari indicano un’area compresa tra le località di Lucciano (Pistoia) e Oste (Prato) (v. immagine).

La zona della Toscana di possibile caduta di una piccola meteorite.

Poche possibilità ma perché non provarci?

Da un lato, la possibilità di ritrovare la meteorite è sicuramente condizionata dalla probabile piccola dimensione, ma occorre considerare che la zona dello strewn field (cioè il territorio dove è possibile ritrovare il corpo celeste) non è sul picco di una montagna ma in una zona relativamente accessibile. Non è quindi ingiustificato sperare in un nuovo ritrovamento al suolo, che bisserebbe quello ormai storico della meteorite Cavezzo, avvenuto il 4 gennaio 2020 (http://www.prisma.inaf.it/index.php/2020/01/04/trovata-la-meteorite-di-capodanno/).

Le ricerche di un altro possibile meteorite, probabilmente caduto in Molise la primavera di quest’anno, a oggi non hanno dato esito positivo anche se le ricerche continuano (http://www.prisma.inaf.it/index.php/2021/03/29/lo-stato-delle-ricerche-in-molise/).

Seguiranno aggiornamenti sull’evoluzione delle analisi dei dati e sulle eventuali spedizioni di ricerca al suolo che potrebbero essere organizzate nei prossimi giorni.

In particolare, se qualche abitante della zona si imbattesse in un sasso ricoperto da una patina scura e con gli angoli smussati lo segnali a PRISMA inviando una foto a prisma_po@inaf.it oppure al Museo di Scienze Planetarie di Prato chiamando il numero 3358486580 e lasciando i vostri dati o inviando una mail con le fotografie a info@museoscienzeplanetarie.eu.

Per la richiesta di informazioni o per la partecipazione alle ricerche il Museo di Scienze Planetarie di Prato si è infatti reso disponibile a fare da referente locale.

Mappa delle installazioni della rete Prisma sul territorio italiano aggiornata a ottobre 2021.

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