Un artista fra le stelle

RICORDIAMO FRANCO BATTIATO ATTRAVERSO I RIFERIMENTI ASTRONOMICI DELLE SUE OPERE

La notte tra il 17 e il 18 maggio 2021 è scomparso Franco Battiato, un artista visionario che più volte si è ispirato al cielo e all’astronomia nelle sue canzoni. Come ricorda il sito di Media-Inaf, attraverso la musica e la poesia, Battiato ci ha consentito di viaggiare in mondi lontani e di liberarci dalla gravità propria di ogni esistenza.

Nella produzione artistica di Battiato l’astronomia ha avuto un ruolo non secondario, come dimostrano i testi di alcune canzoni indimenticabili, come La Cura: “Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono / Supererò le correnti gravitazionali / Lo spazio e la luce per non farti invecchiare”.

Ma quali sono queste leggi de mondo? Lo spazio e la luce ci portano già alla relatività di Einstein, al concetto di spaziotempo. E non è tutto. In un altro testo del Maestro, Gli uccelli, troviamo un riferimento alle leggi della fisica, con un’intuizione straordinaria: “Volano gli uccelli volano / nello spazio tra le nuvole / con le regole assegnate / a questa parte di universo / al nostro sistema solare”.

Battiato qui ha intuito la possibilità che le leggi della fisica potrebbero non essere le stesse per tutto l’Universo, un’ipotesi dibattuta dai cosmologi di fronte ai rompicapi della “materia oscura”, della “energia oscura” e della “tensione cosmologica” che fanno presagire la necessità di una nuova fisica.

È invece dedicata alla nostra Galassia la canzone Via Lattea, contenuta in un album il cui titolo è ancora una volta rivolto al cielo, anzi ai mille cieli di Mondi lontanissimi.

In questa canzone si immaginano i viaggi interstellari, ancora da fantascienza, ma che possiamo sognare pensando ai più realistici viaggi interplanetari: “Ci alzammo che non era ancora l’alba / Pronti per trasbordare / Dentro un satellite artificiale / Che ci condusse in fretta / Alle porte di Sirio / Dove un equipaggio sperimentale / Si preparava / Al lungo viaggio. / Noi / Provinciali dell’Orsa Minore / Alla conquista degli spazi interstellari / E vestiti di grigio chiaro / Per non disperdersi. / Seguimmo certe rotte in diagonale / Dentro la Via Lattea. / Un capitano del centro impressioni / Colto da esaurimento / Venne presto mandato in esilio. / Mi preparavo / Al lungo viaggio / … in cui ci si perde. / Seguimmo certe rotte in diagonale / Dentro la Via Lattea”.

Nei testi di Battiato trova spazio anche la storia dell’astronomia. Nella canzone Centro di gravità permanente, una delle sue più famose, si narra dei “gesuiti euclidei vestiti come dei bonzi per entrare a corte dell’imperatore della dinastia dei Ming”. Il riferimento è al gruppo di religiosi guidati da Padre Matteo Ricci che, alle soglie del 1600, diffuse il cristianesimo in Cina, insieme con il pensiero matematico-scientifico e astronomico occidentale, integrandolo con il confucianesimo.

Un artista fra le stelle, ma anche nel Sistema solare: nel 2003 a Franco Battiato è stato dedicato l’asteroide n. 18556 della Fascia principale, scoperto nel 1997 da Francesco Manca e Pietro Sicoli presso l’osservatorio di Sormano, in provincia di Como.

Battiato conosceva davvero le leggi del mondo, almeno quelle che in tutti noi sono in grado di aprire le porte della mente e del cuore senza intermediazioni. E ce ne ha fatto dono.

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Direttore editoriale di Cosmo