Italia spaziale all’Expo di Dubai

Ecco i protagonisti

L’Expo 2020 di Dubai, rimandata di un anno a causa del Covid-19, ospiterà l’Italia dello spazio da Ottobre 2021 a Marzo 2022. Al padiglione parteciperanno sia i colossi come Leonardo e Avio, sia le pm e le start up di tutta la filiera spaziale, ma anche decine di università e centri di ricerca.

Di questo e molto altro si è parlato all’incontro di oggi 13 maggio dedicato alla collaborazione fra l’Agenzia Spaziale Italiana e il Commissariato per la partecipazione dell’Italia a Expo 2020 Dubai. Il commissario, Paolo Glisenti, ha infatti sottolineato come la presenza di tante realtà che effettuano attività di pitching possa portare fondi stranieri non solo alla filiera spaziale, ma su tutto il territorio italiano.

Inoltre, ha aggiunto il commissario, la partecipazione dell’Italia dello spazio all’Expo sarà un’occasione per promuovere la formazione di nuove competenze in ambito Stem e riequilibrare la parità di genere in un ambito in cui il capitale umano è principalmente maschile.

All’incontro ha partecipato anche Bruno Tabacci, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Spazio, che ha avanzato una riflessione su come lo spazio sia “una grande evidenza della storia del nostro tempo”.

Il sottosegretario ha inoltre sottolineato come le osservazioni del nostro pianeta dallo spazio siano fondamentali per affrontare le sfide del cambiamento climatico e che le ricerche eseguite in orbita si traducono in nuove tecnologie che hanno sia “una grande ricaduta sulla qualità della vita sulla Terra”, sia l’opportunità economiche: “ogni euro investito nello spazio ha una ricaduta da 7 a 13 volte”.

Inoltre, sul piano della politica estera, Tabacci ha sottolineato come l’apertura di Dubai 2020 coincida col G20 in Italia, un’occasione essenziale per promuovere il dialogo sulla cooperazione internazionale e, anche alla luce dei recenti avvenimenti, sulla responsabilità condivisa dell’ambiente spaziale che ogni stato dovrebbe adottare.

Sul tema si è espresso anche Giorgio Saccoccia, presidente dell’Asi, dichiarando: “Lo spazio e la diplomazia spaziale vivono di diplomazia internazionale. In un contesto del genere è fondamentale puntare l’attenzione sullo spazio”.

Il presidente ha inoltre riepilogato il 2022 italiano nello spazio, accennando al lancio del rover marziano Exomars (missione Esa a guida italiana), allo sviluppo della stazione spaziale in orbita lunare, ai contratti vinti per i satelliti Copernicus e alla completazione della piattaforma per micro-satelliti Platino.

Ma l’appuntamento italiano con lo spazio del 2022 sarà soprattutto la partenza di Samantha Cristoforetti, anch’essa presente all’incontro, per la sua seconda missione a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.

La sua presenza è stata però telematica in quanto da qualche mese si trova a Huston, dove ha cominciato l’addestramento per tornare a volare nella prossima primavera. Il suo lancio andrà quasi a coincidere con la chiusura dell’Expo e del padiglione dell’Italia, che avrà dei partner legati a doppio filo con Astrosamantha: Lavazza, che durante la prima missione di Samantha ha realizzato il primo caffè in orbita, si occuperà della caffetteria del padiglione; mentre Tolo Green, che sperimenta l’alga spirulina come cibo per gli astronauti e affiderà parte dei suoi studi alla prossima missione di Samantha, si occuperà di purificare l’aria del padiglione proprio con l’alga spirulina.

L’astronauta Esa ha inoltre commentato le difficoltà imposte dalla recente rotazione dell’equipaggio a bordo della Iss, che in alcuni casi raggiunge gli 11 individui.

Questa situazione, spiega Samantha, comporta un controllo più rigido dell’anidride carbonica all’interno della stazione e dei sistemi di filtraggio della stessa. “In maniera un po’ diversa, è un parallelo interessante con il problema del cambiamento climatico che abbiamo sulla Terra”.

Iscriviti alla newsletter

Email: accetto non accetto