Starship Sn15 ce l’ha fatta

SN15

Mentre in Italia era da poco passata la mezzanotte e negli Stati Uniti era ancora il 5 maggio, la SpaceX ha compiuto un altro balzo verso la conquista della Luna, e anche di Marte.

Per la prima volta un prototipo di navicella Starship è riuscito a eseguire un atterraggio morbido, che non ha comportato l’esplosione del veicolo. A compiere l’impresa è stato il modello Sn15, il primo con sostanziali miglioramenti fra quelli volati fino ad ora e l’unico a non essere diventato un mucchio di rottami dopo il test.

Il volo di 6 minuti ha portato Sn15 all’altezza prevista di 10 km per poi, come era già stato fatto in tutti gli altri test, farlo precipitare su un fianco in modo da aumentare il più possibile l’attrito con l’aria. Questa volta però anche la manovra belly flop per riguadagnare la posizione verticale e l’atterraggio si sono conclusi nominalmente. Nemmeno le fiamme che per qualche minuto dopo il rientro hanno fatto capolino dalla zona motori hanno destato grosse preoccupazioni.

Dopo tutti gli incidenti della vecchia generazione, cominciata con Sn8 e conclusa con Sn11, Sn15 ha fatto tornare il buon umore in casa SpaceX, che ha già pronto per ulteriori test il prossimo prototipo di Starship, l’Sn16. Le Starship successive subiranno però una nuova grande modifica: si passerà infatti direttamente al modello Sn20, il primo a tentare un lancio orbitale, probabilmente a luglio.

Quella di oggi è un’ottima notizia anche per la Nasa, che ha da poco deciso di impiegare proprio la navicella di SpaceX per trasportare i suoi astronauti sulla superficie lunare nella missione Artemis 3.

Iscriviti alla newsletter

Email: accetto non accetto