Agenda Esa 2025

Nella conferenza di oggi, 7 aprile, il direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea, Josef Aschbacher, ha presentato l’agenda Esa 2025, un programma che si focalizza suoi prossimi quattro anni per tracciare la strada che l’Europa dello spazio percorrerà fino al 2035. Questa visione è stata inserita nell’Agenda Esa 2025 sotto forma di cinque punti fondamentali.

Rafforzare il rapporto Esa-Eu.
“Per assicurarci di poter rispondere alle sfide che ci aspettano, l’Esa e l’Unione Europea devono e dovranno lavorare di comune accordo” ha dichiarato Aschbacher. Lui e il suo team ritengono sia necessario lavorare ancora più a stretto contatto con la Commissione Europea per essere non solo l’agenzia spaziale dei suoi Stati Membri, ma a tutti gli effetti l’agenzia spaziale dell’Unione Europea. Tuttavia ci sono molte problematiche che nascono e non finiscono con la presenza di Stati che fanno parte dell’Esa, ma non dell’Eu, come per esempio la Norvegia o il Regno Unito, da cui in futuro, secondo i piani di Aschbacher, partiranno molti lanci per l’orbita polare.

Incentivare la commercializzazione per un’Europa green e digitale.
Nel corso della conferenza Aschbacher ha riconosciuto i risultati cinesi in campo spaziale, ma ha anche confermato che il modello da seguire rimane la Nasa. Il rapporto Esa-Nasa, ha ricordato Aschbacher, ha radici profonde ed è fondamentale per gli interessi europei, di cui il più evidente è quello di negoziare il viaggio del primo astronauta europeo sulla Luna. Ma è fondamentale anche imitare il partner americano nella commercializzazione del new space: Aschbacher vuole realizzare un’Esa più forte, decisa e rapida nell’interazione con quelle start-up e aziende che creano tecnologie innovative e green. Per ora non si sono date cifre, che saranno inevitabilmente decise nell’ambito della Ministeriale del 2022, ma si parla di una riduzione delle tempistiche relative ai nuovi contratti e finanziamenti.

Rafforzare la sicurezza spaziale.
L’Esa punterà a una maggiore efficienza nell’ambito di prevenzione dei rischi e di controllo delle calamità. In questo, secondo Aschbacher, l’agenzia spaziale sarà ancora più direttamente al servizio di ogni cittadino.
Fanno già parte di questa branca dell’Esa la rete di satelliti Galileo e tutti i satelliti per il controllo del territorio.

Affrontare le sfide critiche.
Oltre al ruolo dell’Europa nel ritorno alla Luna e nella conquista di Marte, Aschbacher mira a un’Europa all’avanguardia e co-protagonista del settore spaziale. Quindi è fondamentale investire su lanciatori efficaci per rendere il mercato Europeo capace di soddisfare da solo i propri bisogni di upstream. Inoltre Aschbacher ha parlato dell’utilizzo di tecnologie come i computer quantistici e il machine learning per migliorare non solo la gestione delle risorse in orbita, ma anche la ricerca scientifica dello spazio profondo.

Completare la trasformazione dell’Esa.
“Nel 2025 l’Esa sarà un’organizzazione più green, più giovane e più inclusiva.” Dichiara Aschbacher parlando di inclusività di genere “le donne saranno più rappresentate, anche in incarichi manageriali”, ma anche di nazionalità. Ambizioso ma doveroso l’obbiettivo di raggiungere la neutralità climatica dell’organizzazione.

Aschbacher ha anche parlato di come concretizzare queste cinque priorità. Se alcuni punti sono interni all’Esa, altri si basano sull’apporto finanziario dei singoli Stati Membri. Sarà quindi necessario organizzare nel 2022, prima della prossima ministeriale Esa, un summit spaziale europeo che coinvolga in prima persona, si augura Aschbacher, anche i leader degli Stati Membri.

Iscriviti alla newsletter

Email: accetto non accetto