Anche i poli di Marte cambiano posizione

Una piccola ma misteriosa oscillazione sta perturbando la rotazione del Pianeta Rosso

Immagini di un polo marziano ripreso dalle sonde in orbita attorno al Pianeta Rosso.

Un recente studio, pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters mette in evidenza il fatto che il Pianeta Rosso oscilla e ondeggia mentre ruota. Come una trottola che vacilla mentre perde velocità, i poli di Marte si stanno allontanando leggermente dall’asse di rotazione del pianeta, spostandosi di circa 10 centimetri fuori centro ogni 200 giorni circa. Anche la Terra mostra questa oscillazione ma questa scoperta rende Marte il secondo pianeta conosciuto a mostrare questo fenomeno, noto come oscillazione di Chandler.

Una parte della polodia

Questa oscillazione prende infatti il nome dall’astronomo americano Seth Carlo Chandler, che ha scoperto il fenomeno più di un secolo fa. Sulla Terra l’oscillazione è molto più pronunciata che non su Marte: da noi i poli del nostro pianeta vagano fino a circa 9 metri dal suo asse di rotazione, oscillando in uno schema circolare che si ripete ogni 433 giorni circa. Questa oscillazione ha un effetto trascurabile sul nostro pianeta e non è ancora del tutto compresa; in pratica si tratta di una nutazione e si combina con un altro movimento analogo con periodo di un anno, così che la polodia totale – cioè il movimento dei poli rispetto alla superficie terrestre – vari con un periodo di circa sette anni. Attenzione a non confondere il moto di polodìa con il moto di precessione: entrambi riguardano l’asse di rotazione terrestre ma mentre la polodìa ha come riferimento la Terra e cause a essa interne, la precessione ha come riferimento la volta celeste e cause esterne alla Terra.

Il movimento dei poli terrestri fra il 2005 e il 2020.

Misteriosa, trascurabile e destinata a esaurirsi

Gli scienziati hanno calcolato che questa piccola componente dell’oscillazione totale dovrebbe scomparire naturalmente entro un secolo dalla sua origine, ma le ultime rilevazioni mostrano che potrebbe non essere così. Uno studio di una ventina di anni fa suggeriva che forse una combinazione di cambiamenti di pressione nell’atmosfera o nella salinità e nella profondità degli oceani rinvigorisse continuamente questa oscillazione, evitando che si smorzi del tutto su un oggetto – la Terra – che non è né una sfera perfetta né un corpo rigido dato che al suo centro dispone di un nucleo metallico fuso in rotazione.

Ma su Marte?

Sebbene il meccanismo esatto sia ancora sconosciuto, questa non può essere una spiegazione valida anche per Marte perché è ben noto che il Pianeta Rosso non ha attualmente oceani in superficie e la sua pressione atmosferica è ridicola rispetto a quella terrestre, essendo grossomodo pari a un millesimo della nostra anche se è soggetta a forti sbalzi stagionali quando buona parte del ghiaccio secco presente ai poli sublima in atmosfera.

L’oscillazione di Marte è quindi altrettanto se non più sconcertante. Gli autori del nuovo studio hanno rilevato l’oscillazione utilizzando ben 18 anni di dati raccolti da tre sonde in orbita attorno al Pianeta Rosso: Mars Odissey, Mars Reconnaissance Orbiter e Mars Global Surveyor. Anche questo piccolo spostamento nei poli marziani dovrebbe risolversi naturalmente ma al momento anch’esso sembra non averne alcuna intenzione.

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