Giove e Saturno, la congiunzione del solstizio

UN EVENTO ASTRONOMICO RARO, CON UN SIMBOLISMO TRAMANDATO DALL'INIZIO DELLA STORIA

Per tutta l’estate Giove e Saturno sono stati alti nel cielo e con l’autunno si sono avvicinati al Sole, tramontando sempre prima. Il 21 dicembre appariranno estremamente vicini, a soli 5 primi d’arco. Con un piccolo telescopio sarà possibile vedere come Giove sarà più vicino a Saturno che alla sua luna Callisto.

Dopo la congiunzione, che avverrà proprio in corrispondenza del solstizio d’inverno, i due pianeti spariranno dietro al Sole e sarà possibile rivederli solo a marzo dell’anno prossimo, prima dell’alba.

Gli allineamenti di Giove e Saturno con la Terra accadono circa ogni 20 anni, ma un avvicinamento prospettico come quello di quest’anno è estremamente raro.

L’ultima volta accadde nel 1624, ma gli astronomi dell’epoca (fra cui Galileo e Keplero) non poterono osservarlo, perché i due giganti gassosi erano troppo vicini al Sole. Bisogna andare indietro fino al 1226, per trovare uno spettacolo simile. Questo rende l’avvenimento di quest’anno ancora più straordinario: sarà la prima volta che i due pianeti potranno essere visti così vicini nell’oculare di un telescopio.

Secondo gli astrologi arabi medievali, questa congiunzione donava al mondo nuovi profeti. E molti videro una conferma di questa teoria nella nascita di Martin Lutero, avvenuta quasi in contemporanea a una congiunzione di Giove e Saturno nello Scorpione.

Ma la tradizione è ancora più antica. Secondo un’ipotesi sostenuta anche da Keplero, una congiunzione Giove-Saturno avrebbe fatto da sfondo alla nascita di Cristo nel 7 a.C., svolgendo il ruolo di guida dei Magi al posto della cometa, di cui non si parla nel Vangelo, dove il riferimento è genericamente a una “stella”.

In effetti, anche nelle mitologie mediorientali più antiche si narrava degli scontri tra le divinità Giove/Zeus/Marduk e Saturno/Kronos/Enki, rappresentate in cielo dai due pianeti brillanti. Scontri periodici nel cielo che rappresentavano il trionfo di nuove generazioni di divinità sulle vecchie. Le radici del calcolo di questo ciclo ventennale, menzionate nei poemi sumerici, si perdono nella storia, ma è facile notare come la durata di 20 anni rappresenti anche il ciclo con il quale si succedono le generazioni umane.

In figura, la posizione di Giove e Saturno al tramonto negli ultimi mesi tracciata da Pete Lawrence.

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