Le stelle sono la base delle principali strutture dell’Universo e dalla loro evoluzione hanno origine gli elementi chimici che formano tutto ciò che osserviamo, noi compresi. Capire come le stelle si formino e si evolvano è quindi di fondamentale importanza. E studiarne le prime fasi è necessario per scoprire i processi che portano alla formazione di sistemi planetari simili al nostro.
Per questi studi è disponibile un nuovo ricco catalogo di quasi 120mila giovani oggetti stellari (Yso), frutto dei sondaggi eseguiti dal telescopio spaziale Spitzer della Nasa nell’infrarosso medio lungo il piano galattico.
Il catalogo Spicy (Spitzer/IRAC Candidate YSO Catalog) è stato compilato da un gruppo internazionale di astronomi appartenenti alla Cosmostatistics Initiative (Coin); è un archivio di riferimento per le ricerche sulle regioni di formazione stellare e le prime fasi dello sviluppo stellare.
Queste regioni si trovano principalmente lungo il piano galattico, cioè la linea mediana ideale della proiezione in cielo della Via Lattea, indagata a suo tempo durante la rassegna Glimpse, per la quale Spitzer aveva ripreso immagini ad altissima risoluzione, rivelando alcuni milioni di stelle, che il team di Coin ha setacciato alla ricerca di candidate stelle neonate.
Per questa operazione è stato utilizzato un sistema basato sull’apprendimento automatico personalizzato, in grado di rilevare i migliori candidati in un pacchetto dati e stabilirne la distribuzione dei flussi su più lunghezze d’onda, nell’intervallo tra circa 3 e 9 micrometri, escludendo altre fonti attribuibili a stelle vecchie. Soltanto le sorgenti che soddisfano le caratteristiche spettrali attese per le stelle di pre-sequenza principale sono state selezionate e inserite in Spicy.
La maggior parte delle sorgenti catalogate sono distribuite nelle ricche e dense nubi molecolari, associate alle zone di formazione stellare, ma non mancano oggetti isolati, lontani da tali ambienti. I dati ottenuti sono stati correlati con quelli di distanza ricavati dal satellite Gaia dell’Esa e dal confronto è emerso che la maggioranza delle sorgenti Yso si trova lungo il cosidetto Braccio Galattico Locale (quello in cui abitiamo noi), il Sagittarius-Carina e lo Scutum-Centaurus (figura).
Per gli autori del catalogo, l’eredità delle rassegne infrarosse ottenute dall’Irac servirà agli studiosi di formazione stellare ancora per molto tempo, perché nessuno degli strumenti attualmente operativi o in costruzione sarà in grado di superare questo lavoro.