Il Sole dà inizio alle attività con il botto

IL BRILLAMENTO SOLARE PIÙ ENERGETICO DEGLI ULTIMI TRE ANNI

Il 29 novembre il Sole ha scatenato una potenza rimasta sopita per tre anni. Il brillamento, avvenuto mentre in Italia erano le 14, è stato accompagnato da un’espulsione di massa coronale, una veloce nube di elettroni e protoni pericolosa per satelliti, comunicazioni e dispositivi elettronici.

Tuttavia, questa eruzione ha avuto conseguenze molto contenute sulla Terra: c’è stato un blackout delle trasmissioni radio a onda corta, ma solo nel sud dell’Atlantico. A limitare i danni ha contribuito anche la direzione dell’eruzione, solo parzialmente visibile dalla Terra.

È stato come un fulminecaduto lontano, ma comunque “a ciel sereno”, cioè dopo un periodo di bassa attività solare (brillamenti e macchie). In realtà il ciclo undecennale che governa l’attività solare ha già superato il cosiddetto “minimo solare”, e l’attività della nostra stella sta incrementando dal dicembre dello scorso anno. É quindi probabile che questo record verrà infranto presto e più volte nel corso di prossimi 5 anni.

Per monitorare Sole, alle sonde che già lo sorvegliano (come il Solar Dynamics Observatory, che ha realizzato queste immagini), si è unita di recente la Parker Solar Probe della Nasa. Ha già il primato di artefatto umano più vicino al Sole (13,5 milioni di km) e dimezzerà la distanza minima nel 2025, proprio durante il periodo di massima attività solare del ciclo in corso.

Lo studio della nostra stella e del suo comportamento è importante quanto il monitoraggio degli asteroidi Near Earth. Il progresso tecnologico degli ultimi decenni ci ha dato un mondo interconnesso come mai prima d’ora, ma ci ha anche resi sempre più vulnerabili a quegli sbuffi che una volta causavano solo spettacolari aurore, o al massimo uno strano agitarsi dell’ago delle bussole.

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