Una struttura a gusci per la Via Lattea

FORMATA 2,7 MILIARDI DI ANNI FA DALLO SCONTRO CON UNA GALASSIA NANA

via lattea

Studi di archeologia galattica stanno svelando un passato tutt’altro che tranquillo per la nostra Galassia: viviamo in un ambiente fortemente dinamico e molto più complesso di quanto ci immaginassimo. 

Un time-lapse galattico accelerato ci rivelerebbe che l’ambiente placido e solenne che ammiriamo in cielo è uno spietato killer che cattura, smembra e ingloba piccole galassie e ammassi globulari che si avvicinano incautamente. 

Satellite Gaia e nuovi flussi

Alcuni di questi episodi sono in corso e lo denunciano i numerosi flussi stellari, come il Sagittarius Stream che attraversa l’intera volta celeste ed è associato alla Galassia Nana Ellittica del Sagittario (SagDEG), di cui rimane solo una nube molto rarefatta. 

È notizia recentissima la scoperta di uno nuovo flusso, associato all’ammasso globulare M92. Altre strutture sono state quasi del tutto “digerite” e ne rimangono tenui tracce che possono essere riconosciute in base alle differenze rispetto alle stelle autoctone.

Al fianco delle osservazioni con i telescopi al suolo, da qualche anno si è aggiunto il satellite Gaia dell’Esa, che ha computo rilevanti scoperte sul passato della nostra Galassia. 

Grazie alle rassegne profonde del cielo (Sloan Digital Sky Survey, Dark Energy Survey e Pan-Starrs), è derivata anche la scoperta di nuovi “satelliti” della Galassia, il cui numero aggiornato è pari a 52, ma altri certamente saranno aggiunti, grazie a sondaggi ancora più profondi. 

Satellite Gaia

Virgo Overdensity

Da un ventennio si conosce un’anomala popolazione stellare, la Virgo Overdensity, che manifesta alcune stranezze, con una parte delle stelle che si muovono nella nostra direzione e altre in quella opposta.

Nel 2019, un gruppo di astronomi del Rensselaer Polytechnic Institute, guidato da Heidi Jo Newberg, aveva proposto che l’anomalia fosse riconducibile a un episodio di cattura radiale di un’antica galassia satellite, circa 3 miliardi di anni fa.

Grazie ai nuovi dati, è emersa una tenue struttura a gusci, simile a quelle trovate in altre galassie sottoposte a episodi d’interazione e merging.

La struttura è costituita da alcuni piani ricurvi a cupola, rilasciati dalla galassia nana distrutta mentre veniva incorporata nel corso dell’evento chiamato Virgo Radial Merger.

Il processo è avvenuto in più fasi, con ripetuti passaggi intorno al nucleo galattico, dove la densità è maggiore e provoca il rallentamento delle stelle, che così si distribuiscono in nubi ben definite.

A causa delle ripetizioni, la distribuzione angolare delle nubi è differente e questo spiega perché le stelle manifestano velocità e direzioni diverse.

via lattea

Studi recenti e nuove scoperte

Lo studio ha identificato due strutture a guscio nella regione Virgo Overdensity e due nella Hercules Aquila Cloud, grazie ai dati della Sdss, di Gaia e del telescopio cinese Lamost.

Le simulazioni indicano che il primo contatto e passaggio per il bulge galattico è avvenuto 2,7 miliardi di anni fa. Questo episodio, e altri analoghi, ha rifornito di nuove stelle l’alone galattico, formato prevalentemente da stelle strappate ad antiche galassie nane e ammassi globulari. 

Gli scontri radiali sono rari, specialmente quelli più violenti, così come le strutture a guscio nelle normali galassie a disco, come la nostra. Se la struttura a gusci della Via Lattea non è stata notata in precedenza è perché la nostra posizione di osservazione, dall’interno, è sfavorevole. 

Questa scoperta potrebbe avere implicazioni anche su altri fenomeni conosciuti e ancora poco chiari, come la Gaia Sausage, una struttura stellare che si ritiene nata dalla fusione con un’altra galassia tra 8 e 11 miliardi di anni fa, considerata all’origine della formazione del Disco Spesso che era stata messa in relazione con la Virgo Overdensity

La migliore datazione di quest’ultima ha però rivelato che le due strutture sono indipendenti e correlate a due distinti episodi di fusione. Anche altre strutture identificate nei dati di Gaia e non ancora spiegate, il Gaia Snail e lo Splash, potrebbero essere connesse al Virgo Radial Merger.

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Informazioni su Giuseppe Donatiello 353 Articoli
Nato nel 1967, astrofilo da sempre. Interessato a tutti gli aspetti dell'astronomia, ha maturato una predilezione per il deep-sky, in particolare verso i temi riguardanti il Gruppo Locale e l'Universo Locale. Partecipa allo studio dei flussi stellari in galassie simili alla Via Lattea mediante tecniche di deep-imaging. Ha scoperto sei galassie nane vicine: Donatiello I (2016), Donatiello II, III e IV nel sistema di NGC 253 (2020), Pisces VII (2020) e Pegasus V (2021) nel sistema di M31. Astrofotografo e autore di centinaia di articoli, alcuni con revisione paritaria.