Una nuova miniluna temporanea per la Terra

POTREBBE ESSERE LO STADIO DI UN RAZZO LANCIATO NEL 1966

Si chiama 2020 SO, è un piccolo oggetto scoperto dal sistema Pan-Starrs il 17 settembre 2020 e si sta avvicinando alla Terra. Secondo i calcoli dello Small Body Database della Nasa, sarà catturato dalla gravità terrestre per diventare una nuova “luna temporanea”.

Tuttavia, non è ancora chiaro se si tratti di un piccolo asteroide, oppure di un residuato della prima era spaziale. Alcune caratteristiche suggeriscono che possa trattarsi del secondo stadio di un vecchio razzo utilizzato dalla sonda lunare Surveyor 2, lanciata nel 1966.

Il fenomeno delle lune temporanee non è nuovo: conosciamo già altri due casi di oggetti che hanno orbitato per qualche tempo intorno alla Terra, per poi ritornare su orbite autonome intorno al Sole. Si tratta di 2006 RH120, in orbita dal 2006 al 2007, e di 2020 CD3, in orbita dal 2018 al 2020, staccatosi nella tarda primavera. Erano oggetti deboli e privi di dettagli anche in telescopi professionali di largo diametro.

Anche l’oggetto in arrivo ha queste caratteristiche e si sta approssimando alla Terra lungo la sua orbita solare percorsa in 387 giorni. Ha una velocità di soli 0,84 km/s, davvero bassa per un asteroide, così come le dimensioni di 14×6 metri, che sembrano compatibili con quelle del secondo stadio del Centaur-D.

In condizioni ottimali, 2020 SO raggiungerà circa la 14a magnitudine, diventando un oggetto abbordabile a una buona strumentazione amatoriale con cui potrebbe essere osservato sino al prossimo maggio 2021.

In attesa che venga accertata la sua reale natura, per il momento l’oggetto è classificato come asteroide di tipo Apollo, una categoria che intersecano l’orbita terrestre con concrete possibilità di collisione.

In figura, la traiettoria di tipo caotico percorsa da 2020 SO. La fase in orbita corrisponde a una specie di cappio intorno al nostro pianeta.

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Informazioni su Giuseppe Donatiello 354 Articoli
Nato nel 1967, astrofilo da sempre. Interessato a tutti gli aspetti dell'astronomia, ha maturato una predilezione per il deep-sky, in particolare verso i temi riguardanti il Gruppo Locale e l'Universo Locale. Partecipa allo studio dei flussi stellari in galassie simili alla Via Lattea mediante tecniche di deep-imaging. Ha scoperto sei galassie nane vicine: Donatiello I (2016), Donatiello II, III e IV nel sistema di NGC 253 (2020), Pisces VII (2020) e Pegasus V (2021) nel sistema di M31. Astrofotografo e autore di centinaia di articoli, alcuni con revisione paritaria.