
Omega Centauri (NGC 6441) è il più massiccio ammasso globulare tra i circa duecento conosciuti intorno alla nostra Galassia. Si trova in direzione della costellazione australe del Centauro, a circa 13 mila anni luce, e si stima abbia una massa complessiva di almeno 1,6 milioni di volte il nostro Sole, stipata in uno sferoide esteso per circa 100 anni luce di diametro.
Come altri ammassi globulari, Omega Centauri potrebbe essere il nucleo di una piccola galassia satellite della nostra che nel tempo è stata spogliata delle stelle esterne. L’ammasso esibisce, insieme alle tipiche stelle antiche di Popolazione II a bassa metallicità, come la gran parte dei globulari, anche stelle di formazione più recente che potrebbero essere le testimoni di un episodio di formazione stellare innescato da un qualche fenomeno di fusione. Questo ammasso contiene ben quattro pulsar al millisecondo, la nebulosa planetaria JaFu 2 e un buco nero.
Grazie alla relativa vicinanza, Omega Centauri è anche il più luminoso ammasso globulare e il più esteso in dimensioni apparenti, tanto da essere ben visibile a occhio nudo come una nube irrisolta, larga all’incirca quanto la Luna Piena.
Purtroppo, a causa della sua declinazione negativa, dal nostro Paese si eleva soltanto per pochi gradi sopra l’orizzonte e diventa ben osservabile solo dalle estreme regioni meridionali, preferibilmente da siti privi di ostacoli a sud. Già in un buon binocolo inizia a essere risolto in stelle e l’osservazione diventa emozionante in un telescopio amatoriale. Posto a latitudini più favorevoli per l’Italia, farebbe impallidire oggetti dello stesso tipo più acclamati come M13 o M22.
In questa nuova spettacolare immagine rilasciata dal telescopio spaziale Hubble, Omega Centauri è mostrato in tutta la sua interezza, infatti si tratta di un mosaico ottenuto componendo più immagini, dato che le camere di ripresa di Hubble possono riprendere una regione di cielo più piccola (Esa/Hubble & Nasa, G. Piotto).