Comete di primavera

DOPO LA DELUSIONE DELLA ATLAS, CERCHIAMO DI PUNTARE LA SWAN, IN ATTESA DELLE PROSSIME

Dopo le grandi aspettative generate dalla cometa C/2019 Y4 (Atlas), con la speranza di poter ammirare l’astro chiomato anche a occhio nudo proprio in questi giorni, la realtà si è purtroppo rivelata amara.

Nella seconda metà di aprile, il nucleo della Atlas si è diviso in una moltitudine di frammenti fotografati in dettaglio anche dal telescopio spaziale Hubble e la cometa ha subìto un drastico calo nella luminosità (vedi l’articolo su Cosmo 7, in uscita a fine maggio). La componente più luminosa tra quelle rimaste non ha oltrepassato la magnitudine +8 a inizio maggio e va ora diminuendo.

Uscita di scena la Atlas, le speranze degli appassionati sono state riaccese dalla scoperta di una nuova cometa, la C/2020 F8 (Swan), il cui comportamento nel mese di aprile lasciava presagire la possibilità che la luminosità toccasse la 2a magnitudine a fine maggio.

Le comete, come gli esperti non si stancano mai di ricordare, sono oggetti imprevedibili e anche la Swan, che proprio in questi giorni dovrebbe apparire sopra l’orizzonte mattutino anche per gli osservatori italiani, sembra non volersi sottrarre a questa “regola”: dopo aver toccato la magnitudine +4,6 nei primi giorni di maggio, lo splendore della cometa – invece di aumentare – ha cominciato a diminuire e a metà maggio era di magnitudine +5,8.

Qualunque sia l’evoluzione futura della luminosità dalla Swan, è consigliabile osservare l’astro chiomato con ogni strumento possibile: dall’Italia fino a fine maggio, risulta marginalmente osservabile appena prima dell’inizio del crepuscolo mattutino bassa sull’orizzonte nord-orientale, come si vede nella mappa di apertura.

Nell’ultima decade di maggio e nella prima di giugno, dovrebbe invece essere osservabile con maggior facilità sull’orizzonte nord-occidentale al termine del tramonto, come si vede nella figura sotto.

La cometa va attraversando le costellazioni di Perseo e Auriga, e la sera dell’1 e 2 giugno è rintracciabile ad appena un grado dalla luminosa Capella, la stella Alfa della Auriga.

E se purtroppo la Swan risulterà deludente, per gli osservatori estivi di comete rimangono ancora due possibilità: le comete Neowise (C/2020 F3) e Lemmon (C/2019 U6), delle quali avremo occasione di scrivere nelle prossime settimane.

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