Un cigno chiomato si aggira tra le costellazioni

LA COMETA SWAN VISIBILE (CON DIFFICOLTA') ANCHE DAI NOSTRI CIELI

La cometa Swan porta questo nome non perché assomigli a un cigno, ma perché è stata individuata nelle immagini raccolte dalla camera Swan (Solar Wind ANisotropies) dell’osservatorio spaziale solare Soho. La scoperta è stata effettuata il 25 marzo scorso dall’astrofilo australiano Michael Mattiazzo mentre indagava le immagini pubbliche di questo osservatorio, dimostrando che c’è ancora spazio per gli amatori nel campo delle scoperte astronomiche.
La cometa è rimasta visibile solo nell’emisfero australe fino a pochi giorni fa, dove ha esibito una splendida chioma verde e una coda blu, come si vede in questa foto di Gerald Rhemann.
La sua traiettoria la sta portando verso i cieli settentrionali, e così ora compare finalmente anche nei nostri cieli, ma la sua osservazione è purtroppo molto difficile.
Va cercata in direzione nord-est poco prima che il cielo cominci a schiarirsi: alle 4.30 si può vedere a soli 10° sopra l’orizzonte, che quindi deve essere sgombro e buio, magari aiutandosi con un binocolo.
Dal 18 maggio si troverà nella costellazione del Perseo, quando sarà abbastanza settentrionale da poter essere visibile anche la sera a nord-ovest, subito dopo il tramonto del Sole.
La C/2020 F8 Swan (questa la sua denominazione completa) è una cometa non periodica, che proviene dalla lontana Nube di Oort, verso la quale si dirigerà nuovamente dopo questo passaggio nel Sistema Solare interno. La minima distanza dalla Terra è stata raggiunta il 12 maggio a 84 milioni di km, mentre quella minima dal Sole avverrà il 27 maggio (a 65 milioni di km).
Il massimo di luminosità è previsto nei giorni attorno al 20 maggio, anche se l’esperienza insegna che le comete sono imprevedibili (vedi il caso recente della Atlas).

Cieli sereni e buona caccia alla cometa!

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Informazioni su Piero Stroppa 115 Articoli
Direttore editoriale di Cosmo