
L’US Geological Survey (Usgs) ha rilasciato una nuova e dettagliatissima mappa geologica a colori dell’intera superficie lunare, in scala 1: 5 milioni. In questa nuova mappa, l’intera superficie lunare è stata uniformemente classificata dagli scienziati dell’Usgs, in collaborazione con la Nasa e il Lunar Planetary Institute e fungerà da riferimento definitivo per le prossime missioni umane e sarà una preziosa fonte di informazioni per la comunità scientifica internazionale e gli astrofili. La mappa digitale è liberamente scaricabile online insieme a tanti altri interessanti prodotti dell’Usgs.
Per creare la mappa, gli scienziati hanno combinato le informazioni contenute in sei mappe regionali che erano state approntate per le missioni Apollo, con l’aggiunta delle informazioni ricavate dalle più recenti missioni automatiche in orbita. Le vecchie mappe sono state quindi combinate e ridisegnate per essere meglio integrate a quelle molto più dettagliate, delle ultime missioni. Ciononostante, questa nuova mappa non si presenta, in apparenza, diversa da quelle storiche, ma non è così.
Come ha specificato il responsabile del progetto, Corey Fortezzo, non è stato un compito facile, poiché questa mappa rappresenta la summa di un decennio di attento lavoro di revisione in vista dell’ormai prossima nuova esplorazione umana.
Il lavoro dei geologi lunari non si è limitato alla semplice fusione di dati vecchi e nuovi, ma è stata pure controllata la nomenclatura, così com’è stata anche unificata la sezione stratigrafica che racconta la storia geologica del nostro satellite, apportando le correzioni, dove necessario.
L’Unified Geologic Map of the Moon, questa è la denominazione ufficiale, riporta anche aggiornati tutti i siti di atterraggio delle missioni automatiche e umane, mentre per le strutture geologiche utilizza un codice basato su ben 48 tonalità diverse per descrivere le varie formazioni: una vera miniera d’informazioni per gli appassionati di osservazioni lunari!
La nuova mappa è scaricabile a piena risoluzione al link on.doi.gov/357bIA1