Buon compleanno Hubble!

L’IMMAGINE CELEBRATIVA PER IL 30° ANNIVERSARIO DELLA MESSA IN ORBITA DEL TELESCOPIO SPAZIALE

Era nell’aria che la Nasa e i gestori del Telescopio Spaziale Hubble (lo STScI situato all’Università Johns Hopkins di Baltimora) volessero celebrare da par loro i trent’anni dal lancio di Hubble, che venne collocato in orbita dallo Space Shuttle Discovery il 24 aprile del 1990.

Ecco dunque una nuova accattivante foto, ripresa dalla Wide Field Camera 3 e rilasciata proprio per l’occasione, con la quale il telescopio spaziale Hubble mette in mostra le sue ancora incredibili capacità degli strumenti nel suo trentesimo anniversario.

IL “COSMIC REEF”

Gli scienziati di Hubble hanno chiamato l’immagine Cosmic Reef (NGC 2014 la sua sigla di catalogo), perché le strutture scintillanti e brillanti assomigliano a una barriera corallina cosmica che brilla in un angolo segreto di un oceano profondo.

Le creste luminose di gas interstellare e polvere sono “bagnate” dalla luce di alta energia emessa dalle giovani stelle nate all’interno dell’enorme regione di formazione stellare, ognuna dalle dieci alle venti volte più massicce del nostro Sole. Alla deriva appena al largo, il più piccolo NGC 2020, è una vasta struttura di colore blu che erutta da una singola stella centrale di tipo Wolf-Rayet, 200 mila volte più luminosa del Sole e una cinquantina di volte più massiccia. Le aree blu dell’immagine sono create dall’ossigeno che è stato surriscaldato dalla luce ultravioletta a circa 11 mila gradi.

La cornice cosmica si estende per circa 600 anni luce all’interno della Grande Nube di Magellano, la galassia irregolare visibile anche a occhio nudo nei cieli del Sud a 160 mila anni luce di distanza, probabilmente una galassia satellite della nostra Via Lattea.

UN MODO PERFETTO PER FESTEGGIARE

Questa immagine è ottimale per commemorare il trentesimo “compleanno” del Telescopio Spaziale. “Questa immagine è sorprendente, mostra davvero quanto sia ancora potente Hubble“, ha dichiarato Elena Sabbi, astrofisica dello Space Telescope Science Institute. “Oggi ha gli occhi più nitidi che mai.”

Riguardo all’emissione della stella di Wolf-Rayet all’interno di NGC 2020, “è molto difficile essere una stella solitaria in un ammasso stellare”. “Probabilmente è stata espulsa dal “vivaio” nella quale è nata e ora, a causa della sua grande massa, si sta già avvicinando alla fine della sua vita, quindi sta già perdendo la sua copertura esterna”.

Hubble sta ancora andando così forte 30 anni dopo il suo lancio, perché “dopo averlo rinnovato 10 anni fa, ora abbiamo due nuove fotocamere che sono state costruite in modo ridondante. Se qualcosa si rompe, significa che possiamo possono comunque continuare a funzionare almeno entro certi limiti”, ha concluso la Sabbi. “Pensiamo che probabilmente avremo ancora altri 5-10 anni davanti a noi e che Hubble ci regalerà ancora grandi scoperte.”

L’EREDITÀ DI HUBBLE

Da quando è stato lanciato, il telescopio spaziale Hubble ha compiuto oltre 1,4 milioni di osservazioni su oltre 47 mila oggetti celesti, producendo oltre 164 terabyte di dati e consentendo la pubblicazione di oltre 17 mila articoli scientifici.

Le osservazioni fatte con Hubble hanno confermato l’esistenza di buchi neri supermassicci nei centri delle galassie e hanno persino concorso alla scoperta dell’enigmatica energia oscura. Usando le osservazioni di Hubble, gli scienziati sono stati anche in grado di creare le migliori mappe 3D della materia oscura, mostrando, grazie all’effetto di lente gravitazionale, come questa misteriosa forma di materia sia distribuita in tutto l’universo.

Le osservazioni di Hubble hanno portato a un’incredibile ricchezza di scoperte ed esplorazioni. Ma, ancor più che una semplice scoperta scientifica, le immagini raccolte da Hubble hanno aperto gli occhi dell’umanità alle meraviglie dell’Universo. Per la prima volta, le persone hanno potuto vedere in modo stupefacente i dettagli delle nebulose “da vicino” o come i pianeti del Sistema solare siano modellati con incredibili strutture.

Sul numero di maggio della rivista Cosmo, un articolo di Leopoldo Benacchio sul trentesimo anniversario del Telescopio Spaziale Hubble con una carrellata delle immagini più celebri riprese da questo grande occhio dell’umanità sospeso nello spazio a circa 600 km di altezza sopra la superficie terrestre.

Nell’attesa del nuovo, avveniristico James Space Webb Telescope (Jwst) che dovrebbe – il condizionale è d’obbligo per uno strumento che sconta ormai una decina di anni di ritardo e in un periodo oggettivamente complesso come questo – essere lanciato il prossimo anno o al più tardi nel 2022.

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