L’esplorazione di Marte che non si ferma

ANCHE GLI EMIRATI ARABI E I CINESI IN CORSA PER IL PIANETA ROSSO

A dispetto dei ritardi imposti alle agenzie spaziali di tutto il mondo dal perdurare delle restrizioni volte a contrastare la diffusione del Sars-Cov2 e a garantire la salute di operatori e tecnici, il 2020 potrebbe ancora essere ricordato come l’anno dell’esplorazione del Pianeta Rosso.

A eccezione della seconda fase di Exomars, il programma targato Esa e Roscosmos, già rinviata al 2022 a causa dell’impossibilità di concludere in sicurezza e nei tempi stabiliti gli ultimi test e le operazioni di integrazione degli strumenti, rimangono infatti a oggi confermate le altre tre attese missioni marziane, quelle di Nasa, Uaesa (Agenzia Spaziale degli Emirati Arabi Uniti) e Cnsa (Agenzia Spaziale Cinese), che puntano a non farsi sfuggire la favorevole finestra di lancio verso il Pianeta Rosso che si aprirà a luglio.

È di pochi giorni fa la notizia dell’invio anticipato di Hope, questo il nome della prima sonda realizzata dagli Emirati Arabi Uniti destinata a raggiungere l’orbita di Marte, verso il Tanegashima Space Center in Giappone, da dove avrà inizio il viaggio dell’orbiter, per i preparativi finali.

HOPE

Hope, ovvero “Speranza”. È con questo sentimento che l’agenzia spaziale degli Emirati Arabi Uniti, nata solo nel 2014, si affaccia sul palcoscenico dei grandi attori dello spazio internazionale, con un’ambiziosa missione scientifica che si prefigge di studiare l’atmosfera di Marte e di analizzare la sua variabilità metereologica e il suo clima attraverso un satellite equipaggiato con due spettrometri e una camera multispettrale ad alta risoluzione.

Dopo aver superato con successo i test ambientali eseguiti negli Stati Uniti a dicembre, Hope è stata trasportata a Dubai per le ultime verifiche, che si sarebbero dovute protrarre fino a maggio.

La decisione di accelerare il suo trasferimento in Giappone, come ha precisato Omran Sharaf, responsabile della missione, ha tenuto conto delle procedure di quarantena preventiva a cui i tecnici responsabili dell’integrazione dovranno essere sottoposti prima di iniziare a lavorare sull’assemblaggio della sonda e dei tempi necessari per l’approvazione degli spostamenti di uomini e mezzi da parte dei due governi coinvolti nelle operazioni.

Una scelta che ha contribuito a rendere ancora più difficile il già complesso sforzo richiesto da una simile missione, implicando la rinuncia a procedere con una fase di test aggiuntivi. Salvo ulteriori complicazioni e ritardi dettati dalla pandemia in corso, la partenza di Hope, che verrà lanciato a bordo di un vettore H-2A della Jaxa, rimane quindi programmato per il 14 luglio.

HUOXING-1, SEMPLICEMENTE MARTE  

Neanche la Cina sembra perdere terreno nella corsa a tre verso Marte. Nel corso di un’intervista rilasciata ai canali d’informazione del suo Paese a fine marzo, Wang Chi, direttore generale del centro nazionale di scienze spaziali cinese (Nssc), ha infatti confermato il decollo a luglio del razzo Long March 5, deputato all’inserimento in orbita trans-marziana di Huoxing-1 (“Marte” in cinese).

Questa sonda rappresenta il primo atto del programma di esplorazione del Pianeta Rosso di Pechino, dissipando ogni perplessità della comunità internazionale sulla capacità della superpotenza asiatica, la prima a essere stata complita dall’emergenza coronavirus, di riuscire a rispettare le tempistiche previste per la missione.

Con Huoxing-1, la Cina mira sia a consolidare il suo ruolo di leader in campo spaziale, riscattando il fallimento del primo tentativo avvenuto nel 2011 con Yinghuo-1 in tandem con il veicolo russo Fobos-Grunt, che a celebrare con un successo i cento anni dalla fondazione del partito comunista nazionale nel 2021, anno di arrivo della sonda su Marte.

L’importanza attribuita al buon esito del progetto ha contribuito quindi a renderlo prioritario per la Cnsa, che non ha tuttavia rinunciato ad adottare misure di sicurezza sanitarie per i suoi dipendenti con l’approvazione del governo, come l’utilizzo del teleworking e delle automobili per il trasferimento degli strumenti necessari al lavoro dei tecnici tra i vari centri coinvolti nella realizzazione della sonda.

Composta da un orbiter, un lander e un rover (vedi figura), Huoxing-1 si concentrerà sulla caratterizzazione della zona scelta per il suo atterraggio, Utopia Planitia, un’area pianeggiante al di sotto del polo nord marziano già esplorata in passato dalla missione Viking-2 della Nasa, grazie ai 12 strumenti di cui sarà dotata, al fine di studiare l’ambiente e il terreno marziano alla scoperta di forme di vita aliene passate o presenti.   

LA CHIAVE DEL SUCCESSO È LA “PERSEVERANZA”

In pochi, a inizio marzo, avrebbero potuto immaginare che il nome assegnato al rover destinato a raccogliere l’eredità di Curiosity su Marte, Perseverance (“Perseveranza”), scelto a seguito di un’iniziativa rivolta alle scuole, si sarebbe rivelato così adatto a descrivere le traversie che il veicolo avrebbe affrontato sulla strada per il suo lancio.

È proprio la perseveranza che consente ancora oggi alla Nasa di guardare con ottimismo al periodo originariamente pianificate per il decollo della missione Mars 2020, i propizi 19 giorni che intercorrono tra il 17 luglio e il 5 agosto, durante i quali Marte e la Terra si troveranno in una posizione reciproca tale da garantire la riduzione dei tempi necessari per coprire la distanza che li separa.

Perseverance, come dichiarato da Lori Glaze, direttore della divisione di scienze planetarie della Nasa a metà aprile, rientra tra i principali obiettivi scientifici dell’agenzia spaziale statunitense, che per questa ragione sta facendo fronte a un grande sforzo nel tentativo di rispettare il rollino di marcia della missione e di assicurare al contempo la salute dei propri operatori contra la minaccia del contagio.

Le verifiche finali sul rover, giunto al Kennedy Space Center a febbraio, e sui suoi dispositivi, testati in parallelo da un team del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, sembrano perciò procedere senza rallentamenti, facendo ben sperare, in un periodo così complicato per tutte le attività spaziali, nella possibilità di assistere entro l’estate al suo lancio.

In questo caso, Perseverance dovrebbe raggiungere la sua meta, il cratere Jezero, il 18 febbraio 2021. Una volta su Marte, il robot esplorerà la superficie marziana alla ricerca di tracce di vita e di risorse da sfruttare in prospettiva di uno sbarco umano sul pianeta. Inoltre, raccoglierà campioni di suolo che verranno recuperati e riportati sulla Terra dalle prossime missioni del programma Mars Sample Return, una iniziativa congiunta di Nasa ed Esa che è attualmente in fase di studio.  

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