Miniluna: arrivederci al 2044

SCOPERTO A FEBBRAIO, 2020 CD3 SI È RIVELATO UN "SATELLITE PERIODICO" DELLA TERRA

Ricorderete la notizia della nuova luna temporanea della Terra, della cui scoperta abbiamo riferito a febbraio. Questo meteoroide roccioso, identificato nell’ambito della Catalina Sky Survey e designato 2020 CD3, è grande quanto una piccola utilitaria.

Secondo i primi calcoli, dovrebbe lasciare l’orbita terrestre nel mese di aprile, ma questa previsione non trova tutti concordi. Secondo l’esperto dinamista Bill Gray, la miniluna si sarebbe già svincolata il 7 marzo scorso, ma secondo un nuovo studio, condotto da Carlos e Raul de la Fuente Marcos (Università Complutense di Madrid), lo sgancio dovrebbe avvenire verso i primi di maggio.

Il motivo di tanta incertezza è dovuto alla non perfetta conoscenza della traiettoria, poiché si tratta di un oggetto molto debole (magnitudine intorno a 20) anche per grandi strumenti professionali. Ma a complicare il tutto c’è anche la natura caotica del suo movimento (in figura, una simulazione delle orbite di 2020 CD3; la fascia bianca indica l’orbita della Luna).

A prescindere da tali aspetti, 2020 CD3 si sta comunque dimostrando più interessante di quanto si pensasse in un primo momento. Tutti gli oggetti con orbite simili a quella terrestre possono essere potenzialmente catturati in via temporanea. Sono almeno una ventina gli oggetti che sono stati a turno scoperti che, per qualche tempo, sono stati legati al nostro pianeta. Di solito vi restano per alcuni mesi e, oltre alla Luna, non è noto alcun oggetto naturale stabilmente in orbita.

Anche 2020 CD3 risente, alternativamente, dell’influsso gravitazionale solare e del nostro pianeta lungo la sua orbita ma, addirittura, anche quello della Luna. Tra tutti gli oggetti con orbite simili, è l’unico che risente in modo determinate dell’influenza lunare a tal punto da poter diventare, per poche ore o pochissimi giorni, dinamicamente un suo satellite temporaneo. I satelliti dei satelliti, o lune-lune, sono oggetti esotici, teoricamente previsti in alcune simulazioni condotte nel 2018 e questo planetoide sembra soddisfare tali caratteristiche, almeno nel 10% delle simulazioni proposte dal gruppo spagnolo.

Forse più interessante è che 2020 CD3 non sarebbe un visitatore occasionale, che dopo aver girato per alcune settimane intorno alla Terra riprende il suo viaggio intorno al Sole, ma un meteoroide che periodicamente si lega, sebbene per un breve periodo, alla gravità del sistema Terra-Luna, per slegarsi non appena la gravità solare torna a prevalere nel corso delle sue evoluzioni caotiche, che lo portano al perigeo sino a circa 1,5 milioni di chilometri.

Quindi, 2020 CD3 non sarebbe una luna temporanea, ma un satellite periodico. Nel frattempo, è stata esclusa la sua origine artificiale come parte di un vecchio razzo e, grazie alle osservazioni di follow-up, la sua traiettoria precedente e futura sono note con maggiore precisione. Se i calcoli sono giusti, questo grosso masso ritornerà a farci visita nel marzo 2044.

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Informazioni su Giuseppe Donatiello 354 Articoli
Nato nel 1967, astrofilo da sempre. Interessato a tutti gli aspetti dell'astronomia, ha maturato una predilezione per il deep-sky, in particolare verso i temi riguardanti il Gruppo Locale e l'Universo Locale. Partecipa allo studio dei flussi stellari in galassie simili alla Via Lattea mediante tecniche di deep-imaging. Ha scoperto sei galassie nane vicine: Donatiello I (2016), Donatiello II, III e IV nel sistema di NGC 253 (2020), Pisces VII (2020) e Pegasus V (2021) nel sistema di M31. Astrofotografo e autore di centinaia di articoli, alcuni con revisione paritaria.