
Procede la messa a punto di Moons, il grande spettrografo “multioggetto”, che produrrà spettri di mille oggetti simultaneamente presso il Very Large Telescope dell’Osservatorio Europeo Australe (Eso) di Cerro Paranal, in Cile.
È pronta una nuova lente destinata a correggere la qualità del fuoco sul piano focale dello strumento (nella foto). Questa lente e altre ottiche più piccole sono prodotte da Officina Stellare, l’azienda italiana che si sta già occupando della produzione di alcune ottiche criogeniche, in particolare dei quattro prismi Hr-Ri (High Resolution for wavelength RI) di ben 26 kg ciascuno.
La meccanica criogenica dello strumento sarà realizzata dalla Ads International di Lecco, sotto la responsabilità di Andrea Tozzi dell’Inaf di Arcetri. Oltre a essere significativo il ruolo dei ricercatori italiani, è notevole il coinvolgimento delle aziende italiane di settore, fattore che rende questo tipo di progetti tecnologici di eccellenza nazionale particolarmente interessanti anche in termini di ricadute industriali.
Lo spettrografo Moons (Multi-Object Optical and Near-infrared Spectrograph) è composto da un criostato alto più di 4 metri, posizionato vicino a uno dei fuochi Nasmyth di Yepun, uno dei quattro telescopi da 8 metri del Vlt. La luce entra nel criostato tramite le mille fibre ottiche che raccolgono la luce di altrettanti oggetti astronomici: l’ingresso delle fibre è posizionato sul piano focale del telescopio, dove un sistema robotizzato si occupa di posizionarle in corrispondenza degli oggetti da indagare. Il criostato ha il compito di tenere la temperatura intorno a 173 gradi sotto zero, per limitare il disturbo introdotto dai rivelatori infrarossi.
Moons analizzerà la luce di stelle della Via Lattea e di oggetti extra-galattici, indagando sia le lunghezze d’onda della luce visibile che quelle del vicino infrarosso. Tra i suoi obiettivi scientifici ci sarà quello di studiare la composizione chimica delle atmosfere dei pianeti extrasolari.