Il settore delle telecomunicazioni satellitari si converte all’elettrico

Esa e aziende coalizzate per la produzione del modulo innovativo Spacebus Neo

Lo scorso 16 gennaio, nello spazioporto di Kourou, in Guiana Francese, si è concluso con un pieno successo il centosettesimo lancio di un razzo appartenente alla classe dei vettori Ariane 5. Oltre ad aver inaugurato il calendario 2020 delle attività spaziali del nostro continente, il volo ha segnato l’esordio di una nuova generazione di payload. Tra gli obiettivi conseguiti dalla missione, spicca la messa in orbita di Konnect, primo satellite commerciale ad avvalersi di un modulo interamente elettrico per la fornitura della propulsione e dell’energia, denominato Spacebus Neo.

Questa innovativa tipologia di piattaforme spaziali è stata sviluppata dall’Agenzia Spaziale Europea in collaborazione de quella francese (Cnes) nell’ambito del progetto Neosat, con l’obiettivo di fornire soluzioni satellitari commercialmente competitive alle industrie nel campo dell’integrazione dei segmenti spaziali per le telecomunicazioni.

Realizzato da Thales Alenia Space, joint venture tra Thales e Leonardo, per conto di Eutelsat, azienda europea leader nelle telecomunicazioni satellitare, Konnect è stato il primo dei due payload ospitati a bordo dell’Ariane 5 a essere rilasciati 27 minuti dopo il lancio.

Il satellite, per cui si prevede un’operatività di 15 anni, garantirà servizi internet a banda larga per il mercato europeo e per quello africano, consentendo al contempo di validare la tecnologia di cui è dotato, basata sull’accelerazione degli ioni del gas nobile xeno. Questo sistema, che permette alle sonde di effettuare manovre o correzioni di quota e assetto, è in grado di offrire prestazioni maggiori rispetto al passato e di aumentare l’attrattiva commerciali dei satelliti che ne disporranno.

Spacebus Neo – spiega Andreas Mauroschat, responsabile della divisione programmi satellitare dell’Esa – è una piattaforma completamente elettrica, basata su un’architettura modulare. L’uso della propulsione elettrica per sollevare il satellite dall’orbita di trasferimento iniziale, in cui è posizionato dal lanciatore, all’orbita geostazionaria finale consente un notevole risparmio di massa. Una linea di prodotti con queste caratteristiche risulta altamente competitiva e può conformarsi all’intera gamma attuale di satelliti per le telecomunicazioni.”

L’esperienza Neosat, di cui Konnect è solo un primo convincente risultato, descrive bene non solo l’imprescindibile ruolo svolto dall’Esa nella promozione del progresso tecnologico in ambito spaziale e nel supporto offerto al suo perseguimento, ma anche l’attenzione con cui l’Agenzia guarda alle necessità delle industrie – le quali non sono sempre in grado di destinare quote considerevoli del loro patrimonio in ricerca e sviluppo – e alle sfide della new space economy. L’iniziativa fa infatti parte del più ampio programma dedicato allo sviluppo di applicazioni commerciali dell’Esa, l’Advanced Research in Telecommunications Systems (Artes).

Neosat – sottolinea Mauroschat – è stata istituita in collaborazione con l’industria in risposta alle esigenze del mercato. L’obiettivo di Neosat è quello di sviluppare, qualificare e validare in orbita nuove linee di piattaforme satellitari sia per Thales Alenia Space che per Airbus Defence and Space, migliorando la loro competitività di queste aziende e consentendo loro di entrare nel mercato mondiale della realizzazione dei payload spaziali geostazionari per comunicazioni. Spacebus Neo rappresenta perciò solo una parte di Neosat, che è costituito da due progetti di partenariato separati che afferiscono ad Artes: Spacebus Neo, condotto in collaborazione con Thales Alenia Space, ed Eurostar Neo, sviluppato a fianco ad Airbus Defence and Space.”

Questo processo di conversione all’elettrico dei satelliti per telecomunicazioni non porta benefici alle sole aziende a cui l’iniziativa Neosat è indirizzata. Lo sviluppo di Spacebus Neo è il frutto di un lavoro che negli ultimi quattro anni ha coinvolto la maggior parte della filiera europea di settore. “Oggi – conclude Mauroschat – sono già stati venduti undici satelliti Neosat: sette da Thales Alenia Space e quattro da Airbus Defence and Space. Anche se Esa e il Cnes hanno coordinato lo sviluppo della linea di prodotti Spacebus Neo, quest’ultima è il risultato di una cooperazione a livello europeo, a cui hanno preso parte 17 Stati membri. A dimostrazione di ciò, ben il 90% dei componenti piattaforma provengono dall’Europa.” 

Iscriviti alla newsletter

Email: accetto non accetto