La più profonda immagine radio di sempre

In un grado quadrato, migliaia di deboli galassie risalenti al ‘mezzogiorno cosmico’

Vista distrattamente sembra un’immagine di qualche ammasso globulare, ma non lasciatevi ingannare, perché quella che avete sotto gli occhi non è, per prima cosa, un’immagine ottica ma radio, ed è anche la più profonda mai realizzata. Se si passa il paragone, è l’equivalente in banda radio dell’Hubble Deep Field.

Il campo copre un grado quadrato nei pressi del Polo Celeste Sud e vi sono stipate alcune migliaia di deboli galassie, registrate con il Radio Astronomy Observatory (SARAO) MeerKAT in Sudafrica da un gruppo internazionale di astronomi guidati da Tom Mauch.

I punti più brillanti sono galassie che ospitano buchi neri supermassici, mentre le più deboli sorgenti puntiformi sono tutte giovani galassie in un Universo con un’età di pochi miliardi di anni. Tutte queste sorgenti erano sconosciute in precedenza e figurano in un campo apparentemente vuoto. La maggiore concentrazione di sorgenti verso il centro del campo è correlata alla sensibilità dello strumento, che tende a essere inferiore ai bordi.

Anche nel domino radio, per ottenere un risultato del genere, bisogna ricorrere a lunghi tempi di esposizione (più correttamente, di “integrazione”) del segnale. Accumulando segnale, migliora notevolmente la dinamica e il rapporto segnale/rumore, perciò debolissime sorgenti possono essere estratte dal fondo cielo. Quello che vediamo è il risultato di 130 ore di segnale, raccolto con 64 antenne, su un’area celeste grande quanto cinque Lune Piene.

Oltre all’aspetto tecnico, l’immagine ha anche una valenza astrofisica notevole e ci offre uno spaccato di quello che viene definito “mezzogiorno cosmico”, quella fase in cui si registra la più intensa formazione stellare nell’Universo, tra 8 e 11 miliardi di anni fa. Una fase non facile da osservare nel dominio ottico, perché la luce di quelle lontane galassie è molto assorbita dal mezzo intergalattico, mentre nel domino radio arriva quasi indisturbata. E non sono mancate le sorprese, dato che l’analisi di questo campo profondo radio mostra un tasso di formazione stellare più intenso di quanto ritenuto in precedenza.

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Informazioni su Giuseppe Donatiello 353 Articoli
Nato nel 1967, astrofilo da sempre. Interessato a tutti gli aspetti dell'astronomia, ha maturato una predilezione per il deep-sky, in particolare verso i temi riguardanti il Gruppo Locale e l'Universo Locale. Partecipa allo studio dei flussi stellari in galassie simili alla Via Lattea mediante tecniche di deep-imaging. Ha scoperto sei galassie nane vicine: Donatiello I (2016), Donatiello II, III e IV nel sistema di NGC 253 (2020), Pisces VII (2020) e Pegasus V (2021) nel sistema di M31. Astrofotografo e autore di centinaia di articoli, alcuni con revisione paritaria.