Space Adventure a Torino

In mostra alla Promotrice delle Belle Arti fino al 22 marzo

Com’erano le navicelle che hanno lanciato i primi uomini nello spazio? Com’erano le tute utilizzate dai pionieri delle imprese spaziali? E che cosa si prova in un simulatore di missioni spaziali, compreso l’atterraggio dello Space Shuttle?

Sono solo alcune delle attrazioni della mostra Space Adventure, che in 4 anni ha visto affluire quattro milioni di visitatori in varie città del mondo, e che con i suoi 400 metri quadri è stata inaugurata a Torino lo scorso novembre alla Promotrice delle Belle Arti, e sarà aperta al pubblico fino al prossimo 22 marzo.

Lo spazio e le sue meraviglie vengono raccontati con gli occhi (e gli oggetti) della NASA e dalla Città delle Stelle in Russia. Tute e navicelle spaziali, satelliti, razzi, modelli in scala, pietre lunari, cibo spaziale; a Space Adventure sono in mostra quasi cento memorabilia originali che segnano il sentiero sulle orme di astronauti, tecnici e scienziati.

La mostra è realizzata da Extramusem divulgazione scientifica e dall’Associazione Radar, ed è una produzione dell’US Space & Rocket Center, il museo della Nasa di Huntsville-Alabama, dove sorge il centro e i laboratori in cui Wernher von Braun progettò e fece realizzare il razzo Saturno 5 delle imprese Apollo.

Scorrono sugli schermi molte delle fasi principali della gara tra Usa ed ex-Urss per raggiungere la Luna, e si comincia con lo storico discorso di John Kennedy: “Scegliamo di andare sulla Luna entro questo decennio e di fare ancora altre cose, non perché siano sfide facili, ma perché sono difficili” pronunciato nel discorso alla Rice University il 12 settembre 1961. L’Unione Sovietica aveva lanciato la sua sfida nel cosmo agli Usa dal 1957, lanciando in orbita il primo satellite artificiale, lo Sputnik, la cagnolina Laika e poi il primo uomo nello spazio, Jurij Gagarin.

In esposizione, le navicelle che hanno portato nello spazio i primi astronauti americani, con un ampio spazio dedicato alle missioni lunari Apollo, e poi, passando dai primi laboratori orbitali Skylab e Saljut si arriva allo Space Shuttle, con una perfetta riproduzione dell’interno (con strumentazione) della cabina di volo. Tra le molte curiosità, le tute spaziali, comprese quelle dei cosmonauti russi, e molte descrizioni e video sulla storia dell’astronautica.

Spettacolari le riproduzioni, lunghe 5 metri, dei razzi Saturno 1b e Saturno 5, delle missioni lunari Apollo, oltre alla perfetta riproduzione in scala 1:1 del modulo di comando Casper della missione Apollo 16. Il tutto, assieme a un perfetto modello di 2,5 metri del razzo russo Sojuz, realizzato da Asimof (Associazione italiana Modelli Fedeli). Molte le vetrine con oggetti storici delle imprese spaziali, dalla sacca per i campioni lunari utilizzata durante le escursioni lunari, fino alla mazza da golf usata da Alan Shepard per colpire le palline sulla superficie selenica nel 1971.

Inoltre, è possibile provare l’emozione di guidare uno Shuttle, sperimentare l’assenza di gravità fluttuando nello spazio o simulare la rotazione Multi-Axis a bordo di una navicella spaziale. È possibile simulare una “passeggiata lunare” e l’addestramento dei piloti con il simulatore del caccia F18. Per tutta la durata della mostra (per la quale è stato anche realizzato un annullo filatelico a cura di Asitaf) sono previsti molti eventi, comprese presentazioni di libri e conferenze.

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