Dall’Italia agli esopianeti. In edicola il secondo numero di COSMO

Sembra ieri che abbiamo celebrato il cinquantenario dello sbarco sulla Luna, in quel 20 luglio in cui anche il “nostro” Luca Parmitano è partito alla volta della Stazione Spaziale Internazionale. Così come sembrano passate solo poche ore dal debutto di Cosmo, la rivista che ha esordito il mese scorso accompagnata dal sito che state leggendo e da un’omonima trasmissione televisiva che si articolerà, settimana dopo settimana, in dodici puntate.

Il tempo che scorre veloce e ci proietta verso il futuro è uno dei temi cari a Cosmo e in questo numero trovate l’intervista a Giulio Ranzo, amministratore delegato di Avio, che con i due nuovi lanciatori Vega-C e Vega-E in fase di sviluppo si propone di aumentare il payload e di diminuire i costi a parità di carico, consolidando l’eccellenza italiana ne settore. Nel frattempo, “AstroLuca” è diventato comandante della Iss e ha inaugurato una serie di importanti attività extra-veicolari (le cosiddette Eva) finalizzate alla manutenzione dell’esperimento AMS-02.

La copertina del secondo numero di COSMO

Dal punto di vista scientifico una delle sfide che ci proietta verso il futuro è la ricerca di un’altra forma di vita, anche elementare, sia nel Sistema Solare (magari su Marte o su alcune lune di Giove e Saturno, nelle cui profondità sappiamo esserci acqua liquida) sia sui più promettenti degli oltre 4mila esopianeti oggi noti. E se su un fronte si pensa alle missioni future, prima fra tutte ExoMars 2020, che dovrebbe vedere la sua partenza verso il Pianeta Rosso già la prossima estate, sull’altro si cercano le “biofirme”, possibili indicatori di attività biologica in atto. Sappiamo però così poco della vita che forse dovremo prima definire meglio che cosa stiamo cercando. Non mettiamo in dubbio che essa si troverà prima o poi, talmente tante sono le probabilità a favore della sua esistenza altrove. Chiediamoci invece se riusciremo a trovarla prima vicino ai nostri paraggi o su qualche pianeta in orbita attorno a una stella sperduta della nostra città galattica. La sfida, tecnologia e scientifica, è già partita e noi la seguiremo attentamente un mese dopo l’altro.

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