Gli elementi pesanti si formano nelle kilonove

Le esplosioni risultanti dalla fusione di stelle di neutroni realizzano i sogni degli alchimisti

L’evento che ha certificato la nascita dell’astronomia multi-messaggero, cioè la fusione di due stelle di neutroni registrata sotto forma di onde gravitazionali dagli interferometri LIGO e VIRGO il 17 agosto 2017 (GW170817) e poi da altri telescopi in tutte le bande dello spettro elettromagnetico, torna a far parlare di sé per un’altra scoperta sensazionale: la conferma che gli elementi più pesanti si formano proprio dalle kilonove, le esplosioni risultanti dalla fusione di stelle di neutroni.

Il merito è di X-Shooter, lo spettrografo applicato al Very Large Telescope dell’ESO, che ha ottenuto diversi spettri, dall’ultravioletto al vicino infrarosso, dei momenti seguenti all’esplosione della kilonova. Analizzando i dati, appare la “firma” dello stronzio, un elemento chimico formato da 38 protoni, quindi più “pesante” rispetto al ferro, che ne ha 26.

Finora, si sapeva che gli elementi fino al ferro si formano nei nuclei di stelle di grande massa e si supponeva che queste, esplodendo in supernove, potessero generare elementi più massicci tramite un processo di cattura rapida di neutroni. Adesso la conferma è avvenuta con le kilonove, esplosioni che riguardano coppie di stelle di neutroni.

La ricerca, condotta da Darach Watson, dell’Università di Copenaghen, con la collaborazione di astronomi dell’INAF, ha riscosso l’interesse dei ricercatori di tutto il mondo. Si suppone che anche oro, argento e platino si siano formati con lo stesso meccanismo e negli stessi ambienti ricchi di neutroni veloci.

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