Etna, eruzioni tra gli ufo

Una spettacolare congiunzione, un vulcano in eruzione, due strane nubi e un pizzico di fortuna...

Dario Giannobile Etna
La foto di Dario Giannobile premiata dalla Nasa come Apod

Non sappiamo se ci sia stata qualche segnalazione di Ufo attorno all’Etna durante questo spettacolo ripreso da Dario Giannobile che vediamo in figura.
Sappiamo però che in occasione delle apparizioni delle “nubi lenticolari”, curiose formazioni nuvolose scolpite dal vento in forme eccezionalmente regolari, ci sono spesso avvistamenti di Ufo giganteschi, in volo sopra le nostre teste. Ma la visione degli Ufo è scatenata talvolta anche da fenomeni molto più frequenti e regolari: recentemente, in una notte di Luna Piena con il cielo un po’ nebbioso, vi sono state delle chiamate alla polizia di Amsterdam da parte di cittadini preoccupati per un oggetto tondo, giallastro e sfuocato, fermo nel cielo, che “sicuramente non era la Luna”. Lasciando perdere le fantasie ufologiche, la Nasa ha molto gradito l’immagine di Dario, facendole meritare una Apod (Astronomy Picture Of the Day). Ma vediamo la storia nel dettaglio.

UNO SPETTACOLO MAESTOSO
L’eruzione dell’Etna avvenuta tra il 27 e il 28 luglio scorsi ha regalato a tutti gli appassionati di natura e fotografia uno spettacolo meraviglioso, con due colate di lava che si sono sviluppate presso il Nuovo Cratere di SudEst, accompagnate da fenomeni stromboliani, con emissioni di ceneri e lapilli incandescenti.
Fin qui nulla di diverso da precedenti fenomeni effusivi che hanno caratterizzato questo nuovo cratere. Uno spettacolo ben più maestoso si è presentato agli occhi dell’astrofotografo siciliano Dario Giannobile, che racconta: “Quel giorno programmavo già di recarmi sul versante ovest dell’Etna in località Piano dei Grilli (Bronte), per riprendere il vulcano impreziosito dal sorgere della Luna in congiunzione con Aldebaran. La mattina stessa ho appreso dai media che l’Etna aveva ripreso l’attività, cosa di cui ero felice, contando di riprendere il bagliore rossastro nel cielo, qualche sbuffo del cratere di sud-est e parte della colata. Sul posto, con mia grande sorpresa, ho potuto osservare che sulla montagna si erano formate anche delle nubi lenticolari, che dal versante ovest si allineavano con il cono vulcanico!”.
Le nubi lenticolari sono nuvole che si formano quando il vento incontra una montagna o un vulcano che ne alterano il percorso. Nell’atmosfera si formano delle onde simili a quelle che si formano quando un sasso viene lanciato in uno stagno. Quando dell’aria umida staziona sopra la cima della montagna, con l’interazione di queste onde, si formano le nubi lenticolari che – anche se sono in continuo movimento – sembrano immobili nel cielo. Dario ha potuto quindi immortalare in uno stesso scatto la Luna in luce cinerea, la congiunzione con la stella Aldebaran, il bagliore lunare che illuminava a più riprese la nube lenticolare, spesso creando delle iridescenze sul bordo, l’eruzione dell’Etna e la colata lavica sul profilo destro del vulcano.

LA NASA STREGATA DALL’ETNA
Lo scatto non è passato inosservato agli specialisti della Nasa che si sono lasciati incantare da una delle meraviglie della nostra Sicilia e dell’Italia, scegliendo l’immagine come Apod (“fotografia astronomica del giorno”) del 19 agosto (https://go.nasa.gov/31JTC4J). L’immagine dell’Etna, Patrimonio Unesco dell’Umanità, è stata pubblicata su tutti i canali web e social dell’ente spaziale americano, facendo il giro del mondo e promuovendo così le bellezze della nostra terra. Non è la prima volta che l’Etna incanta la Nasa. Era già successo per uno scatto realizzato dall’astrofotografa Marcella Giulia Pace.
E non è tutto: l’Etna ha stregato anche l’Osservatorio astronomico di Greenwich, che ha scelto tra le fotografie più belle del suo prestigioso concorso fotografico uno scatto realizzato dalla regista Alessia Scarso.
Tutto ciò è frutto della bravura e della passione verso l’astrofotografia paesaggistica di tantissimi appassionati italiani, ma soprattutto delle bellezze naturalistiche e paesaggistiche del nostro paese di cui dobbiamo essere tutti fieri.
Non dobbiamo dimenticare che il cielo è una risorsa naturale da valorizzare. In altri Paesi si assiste alla nascita di vere e proprie riserve Dark Sky, dove gli appassionati possono godere di un cielo buio in cui osservare le stelle e la Via Lattea, quasi scomparsa dai nostri cieli, a causa dell’inquinamento luminoso.
E ricordiamo infine che per preservare la bellezza del cielo, insieme a quella delle nostre terre, è necessario utilizzare un’illuminazione che sia efficiente, che valorizzi l’atmosfera e l’arte dei nostri borghi.

Articolo tratto dal primo numero di COSMO. Per abbonarti clicca qui

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Informazioni su Piero Stroppa 115 Articoli
Direttore editoriale di Cosmo